Allarme malware per Android: secondo la società di sicurezza Kaspersky, infatti, la piattaforma mobile targata Google sarebbe divenuta negli ultimi mesi un facile bersaglio per gli sviluppatori di applicazioni fraudolente. I dati registrati dal gruppo parlano di 70 malware rintracciati nell’Android Marketplace nel solo mese di marzo, a fronte dei due segnalati lo scorso settembre.
Nel corso dei mesi Android ha visto dunque crescere rapidamente il numero di app pericolose per la privacy e la sicurezza dei propri utenti. Tra le concause di tale trend figura certamente la procedura istituita da Google per l’invio di nuove applicazioni allo store ufficiale dell’androide, privo di filtri da parte degli ingegneri di Mountain View. Un approccio, questo, completamente diverso da quello voluto da Apple per l’App Store, in cui ogni app viene approvata da un apposito gruppo di sicurezza messo in piedi da Cupertino prima di essere distribuita agli utenti. A fungere da deterrente nell’ecosistema della Mela è anche il costo del Developer Program per iOS, pari a 99 dollari contro i 25 previsti da Google per l’Android Marketplace.
Consapevole dei rischi per i propri utenti, Google ha provveduto in più occasioni ad integrare nuove forme di protezione all’interno del proprio sistema operativo mobile, quali ad esempio l’avvio delle applicazioni in modalità sandbox e la necessità di fornire l’autorizzazione ad ogni app che richieda l’utilizzo di risorse hardware e software. Tali misure di sicurezza non sono però riuscite in alcuni casi ad impedire il furto di dati personali archiviati dagli utenti sui propri smartphone, presi di mira in più occasioni da malintenzionati.
E se i dati attuali sono un monitor per la sicurezza in Android, i trend futuri preoccupano ancora di più: Nikolay Grebennikov, CTO di Kaspersky, ha evidenziato come il numero di malware presenti nello store sia destinato inesorabilmente a crescere nel tempo, peggiorando una situazione già di per sé problematica. Google, dal canto suo, ha in più occasioni promesso novità in grado di impedire la distribuzione di malware attraverso il proprio negozio di applicazioni mobile, senza però fornire dimostrazioni pratiche di tale intenzione.