Google è da tempo molto attiva nella salvaguardia dell’ambiente ed è al lavoro su diverse soluzioni che consentano di risparmiare sull’energia e, al contempo, compiere nuovi passi avanti in termini di impatto ambientale. In quest’ottica, il gruppo di Mountain View ha appena acquistato un vecchio mulino presso Hamina, in Finlandia, e si prepara a lanciare il primo data center raffreddato esclusivamente dall’acqua del mare.
Tale data center dovrebbe essere operativo nel corso di quest’autunno; l’impianto utilizza l’acqua del mar Baltico per sostituire i chiller (ovvero quei dispositivi appositi che hanno il compito di raffreddare i data center) nel sistema di raffreddamento, e la temperatura sarà regolata attraverso una serie di gallerie costruite con granito e collocate a 7.5 metri circa dal centro, in cui scorrerà per l’appunto l’acqua. L’impianto viene monitorato da Google con un piccolo sottomarino che controlla che l’acqua fluisca bene, senza alcuna ostruzione. Ad ogni modo, il gruppo ha lavorato per ridurre la corrosione e le incrostazioni che possono essere provocate dalla salsedine, e che potrebbero dare problemi al sistema.
Per evitare qualsiasi possibile danno all’ambiente, Google si occuperà anche di raffreddare l’acqua prima di riversarla nuovamente in mare. Il consumo energetico è la più grande spesa che viene sostenuta in un grande data center: costa per l’azienda molto più della costruzione dell’edificio, dell’hardware necessario a sostenere tutto l’impianto e del cablaggio, dunque per il colosso di Mountain View si tratta di un qualcosa di innovativo. Dopo il data center di Facebook nell’Oregon che utilizza un raffreddamento ad aria, è la prima volta che il mondo ICT si avventura in un sistema di raffreddamento con acqua di mare.