Dopo oltre cinque anni in vetta alle classifiche di Distrowatch, portale di riferimento per l’universo del pinguino in termini di statistiche relative alle singole distribuzioni, Ubuntu perde il trono e scende addirittura in quarta posizione. La distro di origini sudafricane, da lungo tempo la più utilizzata a livello globale, è stata infatti superata da Mint, Fedora ed OpenSUSE.
Il declino di Ubuntu, del resto, risulta piuttosto visibile in un grafico pubblicato da Royal Pingdom, il quale mette in luce come dal 2005 ad oggi la percentuale d’uso della distribuzione “per esseri umani” sia stata caratterizzata da un andamento costantemente in ribasso. Il sorpasso si è avuto nel corso del 2011, quando Mint è riuscita ad imprimere una sensibile accelerazione raggiungendo circa l’11% del mercato Linux.
Il tutto è accaduto dunque in contemporanea con il rilascio di Ubuntu Natty Narwhal 11.04, edizione dell’OS che ha introdotto come principale novità la nuova interfaccia grafica Unity, precedentemente disponibile nell’edizione dedicata al segmento netbook, sostituendo di fatto il veterano ambiente desktop GNOME lasciando dietro di sé un lungo strascico di polemiche. È infatti in tale periodo che Linux Mint ha visto crescere esponenzialmente la propria diffusione in tutto il mondo, probabilmente anche grazie alla scelta del team Canonical di introdurre Unity come GUI predefinita: molti utenti hanno così preferito migrare verso Mint, la quale ha in comune con Ubuntu il fatto di essere una distribuzione derivata da Debian e dunque fortemente compatibile con il sistema operativo sudafricano.
Negli ultimi sei mesi Linux Mint è dunque la versione del pinguino che è riuscita a crescere più rapidamente, mentre il declino della distro sviluppata da Canonical ha fatto sì che anche Fedora ed OpenSUSE siano riuscite a superare Ubuntu in termini di percentuale di diffusione. Quest’ultima necessita dunque di un cambio di tendenza, dovendo riconquistare un trono sul quale ha potuto sedersi per oltre cinque anni o, quanto meno, rientrare sul podio per continuare a rappresentare uno dei principali poli nell’universo GNU/Linux.
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