Il sito di social networking Pinterest, che permette di condividere e collezionare prodotti d’interesse all’interno di una tavola digitale iconografica, ha superato i dieci milioni di utenti dopo soli 9 mesi dal suo debutto sulla grande rete. Parlando un po’ di numeri, secondo ComScore, Pinterest ha avuto 11,7 milioni di visitatori unici negli USA solo nel mese di gennaio 2012, mentre nel mese precedente il contatore web si era fermato a quota 7,5 milioni. Una crescita decisamente notevole per un sito autonomo, addirittura senza precedenti secondo i dati d’analisi di ComScore.
Anche se per ora gli utenti non stanno spendendo troppo tempo davanti a questo nuovo servizio – circa 90 minuti al mese, contro le 7 ore di Facebook -, è chiaro che Pinterest ha tutte le carte in regola per diventare un fenomeno di massa. Per ora il bacino d’utenza è costituito soprattutto da una rappresentanza femminile di età compresa fra i 18 e i 34 anni, ma le caratteristiche commerciali del sito faranno avvicinare presto anche il pubblico maschile.
Per quanto riguarda la monetizzazione, Pinterest sfrutta un sistema chiamato Skimlinks che, dopo che un utente ha pubblicato un pin tramite il comando “Pin It” (pubblicare un’immagine di un prodotto per cui si nutre un certo interesse condividendola da un altro sito: in questo modo viene generato un link al sito da cui l’immagine viene presa), modifica il link generato verso il sito di provenienza per aggiungere un proprio codice di monitoraggio e affiliazione. In questo modo, se un utente clicca sull’immagine da Pinterest e poi procede all’acquisto, Pinterest riceve una percentuale sulla transazione.
Una filosofia di marketing diametralmente opposta a quella dei primi social network come Facebook e Twitter, i quali hanno sempre dato maggiore rilevanza all’incremento dell’utenza, lasciando in secondo piano il risvolto economico. Il caso di Pinterest, che ha iniziato ad utilizzare un sistema di guadagno finanziario già durante la fase beta, è quindi una vera novità nel settore.
Con il successo di Pinterest il futuro del “social selling” potrebbe diventare sempre più incisivo, con i riflettori del social networking che si andrebbero a spostare dalle persone ai prodotti. Ma è questa una storia soltanto all’inizio.