eBook: Apple perde un altro alleato

Simon & Schuster trova un accordo con la Corte e viene esclusa dalle accuse: Apple perde un altro alleato nella battaglia per i prezzi degli eBook.
eBook: Apple perde un altro alleato
Simon & Schuster trova un accordo con la Corte e viene esclusa dalle accuse: Apple perde un altro alleato nella battaglia per i prezzi degli eBook.

Nuovo colpo di scena nella vicenda relativa all’aumento dei prezzi degli eBook che ha coinvolto Apple e altri cinque editori. Simon & Schuster, uno di questi publisher finiti nell’occhio del ciclone insieme al colosso di Cupertino, ha deciso di sottostare alle richieste dell’antitrust, come riporta oggi la redazione di CNET. Denise Cote, il giudice federale che sta seguendo il caso, ha concesso martedì una mozione che esclude Simon & Schuster dalle accuse.

I termini dell’accordo non sono stati resi noti mentre un portavoce dell’editore ha per il momento preferito trincerarsi nel più classico dei “no comment”. Nel frattempo, si attendono notizie da altre parti interessante alla vicenda, Apple in primis. Simon & Schuster dunque si unisce ad altri due editori che avevano deciso di interrompere le ostilità con la Corte e tradire, in un certo senso, le altre parti: HarperCollins e Hachette. È noto invece che Macmillan Publishers e Pearson PLC continuino a negare irregolarità in combutta con Apple.

La vicenda ormai è chiara: Cupertino, insieme ad altri cinque editori, è stata accusata di aver stabilito un modello di prezzi per gli eBook differente da quello adottato da Amazon con il catalogo dedicato al suo Kindle. Questo ha generato un aumento dei costi dei titoli: libri elettronici che una volta venivano venduti a 9,99 dollari, sotto le mani di Apple sono passati 12,99 e in alcuni casi anche a 14,99 dollari sulla base di un modello che lo stesso Jobs ha proposto a suo tempo agli editori affiliati.

La mela morsicata respinge tutto quanto, sostenendo di aver agito nell’interesse di editori e consumatori, ma la sua posizione vacilla e l’abbandono di tre alleati su cinque ne è quasi la controprova. Si attendono ora informazioni circa la prossima data dell’udienza.

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