Il peer to peer è in calo negli Stati Uniti, mentre in Europa e nel resto nel mondo continua a crescere, rappresentando la principale fonte di traffico nel web: ad evidenziare tale fenomeno è un report pubblicato dalla società Sandvine, il quale mette bene in luce un andamento diametralmente opposto tra USA ed Europa. Il tutto, secondo gli analisti, sarebbe dovuto in parte all’assenza di soluzioni legali per la distribuzione di materiale protetto dal diritto d’autore.
Nel paese a stelle e strisce, ad esempio, lo scorso anno BitTorrent nei momenti di maggiore utilizzo raggiungeva il 17.3% del traffico online, mentre ad oggi non riesce ad andare oltre l’11.3%. In Europa, invece, tale protocollo per la condivisione di file attraverso la Rete continua a registrare numeri piuttosto importanti, con un 20% del totale che lo colloca in cima alla classifica degli strumenti in grado di generare la maggiore quantità di traffico, la quale vede eDonkey (9.39%) in quarta posizione.
Gli analisti di Sandvine hanno quindi cercato di individuare una possibile causa che spieghi, quanto meno in parte, una simile differenza tra Europa e Stati Uniti: una potenziale risposta a tale quesito potrebbe quindi essere l’assenza in molte nazioni di servizi in grado di fornire entro tempi non eccessivamente lunghi contenuti multimediali in forma legale quali film e serie TV. L’impossibilità totale di accedervi oppure tempi di attesa piuttosto lunghi spingerebbero dunque gli utenti europei, ma non solo, a rivolgersi al P2P per usufruire di quanto a disposizione degli utenti d’Oltreoceano.
Questi ultimi, del resto, hanno dato dimostrazione di come tale tesi poggi su solide fondamenta permettendo a Netflix di raggiungere il 32.9% del traffico totale negli USA nei momenti di picco, confermando come la presenza di valide alternative legali al file sharing possa rappresentare un importante deterrente contro la pirateria digitale in ogni sua forma.