Dopo diversi mesi di trattative, caratterizzati anche dalla rimozione di circa 5.000 titoli dal Kindle Store, ecco giungere l’accordo tra Amazon ed Indipendent Publishers Group: ad annunciarlo è il Wall Street Journal, il quale evidenzia come le due parti abbiano finalmente individuato una soluzione in grado di soddisfare le esigenze di entrambe nella distribuzione di libri in formato elettronico. Il gruppo di Jeff Bezos tornerà dunque presto a commercializzare gli e-book di IPG, con oltre 500 autori diversi coinvolti negli accordi.
Motivo della discordia è stata la volontà da parte di Amazon di modificare le condizioni contrattuali proposte ad IPG, soprattutto per quanto concerne il lato economico, così da ridurre i costi di gestione del Kindle Store al fine di abbassare i prezzi di vendita degli e-book. Dinanzi alla proposta del colosso dell’e-commerce, però, la casa editrice ha preferito mettere sul piatto una controproposta piuttosto che accettare condizioni ritenute sfavorevoli rispetto a quanto offerto da altre aziende: il risultato è stato una rottura che ha portato alla rimozione di migliaia di libri digitali dal negozio online di Amazon, benché altrettanto non sia accaduto con le rispettive edizioni cartacee.
Nessuna delle due parti ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali in merito, motivo per cui al momento non sono noti i dettagli dell’accordo che legherà le due parti al fine di distribuire gli e-book della casa editrice presso uno dei principali punti di riferimento nel mondo dei libri in formato digitale. Ciò che è noto, però, è che IPG non otterrà alcun ricavo dalle vendite degli e-book nel periodo dal 1 giugno al 31 agosto: tutti i guadagni provenienti dal Kindle Store, infatti, saranno corrisposti agli autori sotto contratto.
Amazon, insomma, è riuscita ad ottenere un nuovo accordo con una delle principali case editrici degli Stati Uniti, potendo annoverarla tra quelle presenti all’interno del proprio negozio di e-book, il quale continua la propria corsa per conquistare la più ampia fetta di mercato possibile. Un aiuto nei confronti del gruppo di Jeff Bezos potrebbe giungere dalle aule di tribunale, ove Apple dovrà dimostrare la propria innocenza dinanzi alle accuse mosse nei suoi confronti per potenziali accordi con gruppi di editori volti a sfavorire proprio il Kindle Store ed Amazon.
Anche in questo caso, insomma, la sfida passa anzitutto dai tribunali, ove licenze e diritti plasmano quelli che sono i costi a cui la distribuzione deve far fronte sulla base del modello di business proposto, dell’utenza messa in campo e delle potenzialità del marketplace sul mercato.