«La peggiore azienda con la quale abbiamo avuto rapporti»: con queste parole alcuni giorni fa Linus Torvalds aveva definito in toni estremamente accesi Nvidia, accusata dal papà del kernel Linux di non fornire sufficiente supporto al mondo del pinguino. La risposta del chipmaker statunitense non si è fatta attendere e, come prevedibile, il gruppo rigetta le accuse al mittente, evidenziando il proprio coinvolgimento nel panorama dell’open source: fornire supporto al mondo Linux, spiega la società in un comunicato, è un aspetto di assoluta importanza per Nvidia.
[nggvideo id=50544]
L’intera vicenda affonda le proprie radici nella mancanza di supporto e documentazione circa l’architettura Optimus dedicata ai notebook. Dal suo esordio ad oggi, diversi sviluppatori autonomi hanno dato vita al progetto Bumblebee, volto proprio a fornire il substrato software necessario all’utilizzo dei prodotti Nvidia appartenenti a tale famiglia mediante una comune distribuzione Linux: tale progetto, spiega l’azienda, è giunto subito alle orecchie del gruppo, il quale ha così deciso di semplificare l’integrazione con Bumblebee per quanto concerne i driver R295.
Nel comunicato ufficiale Nvidia sottolinea poi come negli anni trascorsi la società abbia svariate volte fornito pieno supporto al panorama del pinguino, venendo incontro alle esigenze degli utenti mediante la distribuzione di driver e documentazioni utili all’utilizzo dei prodotti hardware del gruppo. In alcuni casi, però, ciò non è stato fatto seguendo quella che è la filosofia aperta del mondo Linux e di ciò Nvidia non intende ravvedersene: trattasi infatti di una strategia societaria basata su solide fondamenta, volta a fornire il maggiore supporto possibile agli utenti Linux sulla base di una serie di capisaldi che il chipmaker non vuole abbandonare.
La dimostrazione della bontà del proprio operato, prosegue la nota firmata Nvidia, sarebbe riscontrabile nella parità delle prestazioni di svariate componenti hardware nei confronti effettuati mettendo a paragone lo stesso hardware con sistemi operativi diversi, inclusi Linux e Windows. Il contributo del gruppo allo sviluppo di nuovi moduli per il kernel Linux dedicati al supporto all’architettura ARM, inoltre, è comprovato dal raggiungimento del secondo posto nella graduatoria delle linee di codice fornite al progetto per quanto concerne la versione 3.4.
Nvidia, insomma, ritiene che le parole di Torvalds non raffigurino esattamente la realtà e per dimostrarlo mette sul tavolo numeri e dati con i quali intende sottolineare il proprio coinvolgimento nello sviluppo di prodotti, sia software che hardware, in grado di offrire agli utenti Linux un livello qualitativo sufficientemente elevato. Lo scontro dialettico a distanza tra le parti sembra tuttavia destinato a non terminare qui: la palla è ora nuovamente nella metà campo di Linus Torvalds.