Il Software Development Kit dedicato al servizio Drive, ovvero l’insieme di strumenti mediante i quali gli sviluppatori possono integrare all’interno delle proprie app le funzionalità messe a disposizione dal cloud targato Mountain View, ha ricevuto nei giorni scorsi un importante aggiornamento: durante la conferenza Google I/O, infatti, è stata annunciata una nuova edizione dell’SDK, la quale mette a disposizione nuove API, apre le porte alle applicazioni mobile e strizza l’occhio alla condivisione dei file.
Realizzato interamente sfruttando tecnologie open source e standard aperti, tale SDK vede l’ingresso sulla scena di nuove istruzioni dedicate alla gestione dei file: mediante semplici comandi sarà possibile spostare un file, rinominarlo, rimuoverlo, visualizzarne le ultime modifiche apportate dall’utente, convertirlo in altri formati (con svariate estensioni supportate), oppure semplicemente ottenere una serie di informazioni utili.
Se fino ad oggi è stato necessario installare applicazioni desktop mediante il Chrome Web Store per usufruire di Google Drive in alcune app, poi, la situazione è destinata a mutare molto presto: il team del servizio di cloud storage ha infatti annunciato la possibilità di integrare tali API direttamente all’interno delle app per Android e iOS, consentendo così di archiviare presso i server del colosso delle ricerche online qualsiasi dato. Nel corso delle prossime settimane, dunque, svariate applicazioni potrebbero introdurre il supporto a GDrive, offrendo un’ulteriore opportunità agli utenti.
Le novità in arrivo riguardano poi anche direttamente il web, con un nuovo sistema per la condivisione dei file basato su una semplice porzione di codice JavaScript. Per quanto concerne i documenti, poi, sarà possibile gestirli mediante qualsiasi applicazione sia in grado di leggere alcuni dei principali formati standard presenti nel settore, mediante API per la conversione dai formati proprietari di Google verso altri maggiormente aperti.