Durante il Google I/O, in corso a San Francisco, l’azienda di Mountain View ha annunciato Chrome per iPhone e iPad, la versione iOS del noto browser desktop. Si tratta di una valida alternativa a Safari, sopratutto per la presenza di più funzionalità rispetto al browser integrato, ma i primi test pubblicati in Rete hanno rivelato una eccessiva lentezza nel rendering delle pagine web. Google ha realizzato un software scadente? No, la colpa in realtà è di Apple.
Safari utilizza un motore JavaScript, denominato Nitro, che sfrutta la compilazione JIT (Just-In-Time) per eseguire gli script e quindi aumentare la velocità di caricamento delle pagine. Ebbene, Apple impedisce ai browser alternativi e alle applicazioni web di terze parti di usare Nitro. Google Chrome, quindi, non è altro che una nuova interfaccia di Safari, in quanto è obbligato ad utilizzare una vecchia versione di Nitro, denominata UIWebView, per il rendering delle pagine web. Apple avrebbe imposto questo vincolo per garantire in teoria una maggior sicurezza del sistema operativo.
In base ai commenti pubblicati dagli utenti sull’App Store, Chrome è circa 3,5 volte più lento di Safari nel benchmark SunSpider. Gli screenshot mostrati in Rete indicano una superiorità ancora più marcata: Safari completa il test in 1.784 ms, mentre Chrome impiega 6.863 ms. La versione desktop di Chrome sfrutta il motore JavaScript V8, grazie al quale è diventato il browser più veloce in assoluto, ma come detto Apple ne proibisce l’utilizzo.
In definitiva, Apple sembra cercare di usare tutti i mezzi a sua disposizione per impedire agli utenti di scegliere un browser alternativo, nonostante Chrome integri diverse feature assenti in Safari, tra cui la possibilità di aprire un numero maggiore di schede. L’azienda di Cupertino non permette nemmeno di impostare Chrome come browser predefinito: tutti i link verranno quindi aperti automaticamente in Safari.
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