Nei giorni scorsi ha fatto discutere la scelta da parte di Apple di abbandonare l’EPEAT, l’ente nato per racchiudere sotto lo stesso tetto tutte le società in grado di rispettare specifiche norme ambientali con i propri prodotti, alla quale la stessa mela morsicata ha contribuito durante la fondazione. Una scelta, quella di Cupertino, che ha attirato l’attenzione delle principali istituzioni statunitensi, con la città di San Francisco che ha annunciato di non voler più acquistare prodotti con su il logo della celeberrima mela californiana, imponendo inoltre a 50 uffici locali di fare altrettanto.
Le richieste di acquisto di Mac ed iPad ancora in sospeso, dunque, saranno archiviate e la città di San Francisco dirà addio ad Apple, quanto meno fin quando non rientrerà a far parte dei produttori “verdi” appartenenti all’EPEAT. Una mossa, questa, che non sembra esser destinata a causare particolari problemi dal punto di vista economico al gruppo: ad oggi, infatti, soltanto una piccola percentuale dei dispositivi acquistati appartengono all’elenco dei 39 rimossi da Apple dall’EPEAT, molti dei quali risultano essere iPad, device non monitorato dall’ente per la protezione dell’ambiente.
Apple, tuttavia, ha preferito rispondere mediante un proprio portavoce alle accuse mosse da San Francisco, sottolineando come essa sia una delle aziende maggiormente attive dal punto di vista ecologico: ogni anno, infatti, il gruppo pubblica i dati relativi all’impatto ambientale dei propri stabilimenti e dei propri prodotti, rendendo dunque noti dettagli che altre società preferiscono mantenere segreti. Il gruppo guidato da Tim Cook, inoltre, ha tenuto a precisare come aderisca da tempo allo standard Energy Star 5.2, promosso dal Governo USA ed in grado di garantire l’ecosostenibilità di prodotti tecnologici ben oltre i livelli dell’EPEAT.
Il portavoce del gruppo ha inoltre sottolineato come i prodotti Apple siano migliori dal punto di vista dell’impatto ambientale rispetto a molti altri, soprattutto per quanto concerne la gestione di materiali tossici. La mela morsicata, insomma, non è stata a guardare dinanzi al tiro al bersaglio iniziato in seguito alla sua decisione di abbandonare l’EPEAT, rispondendo per le righe a chi ha mosso contro di essa accuse relative ad uno scarso interesse nei confronti dell’ambiente.