La trattativa tra Google e la Commissione Europea è «sul filo del rasoio»: con queste parole il Finacial Times definisce la situazione cui si è giunti nelle ultime settimane in merito all’indagine portata avanti dall’Europa nei confronti del gigante delle ricerche, culminata in un tentativo di accordo tra le parti che potesse riporre in archivio la questione. Gli attriti tra i legali di Mountain View ed il massimo organo del Vecchio Continente sarebbero nati in seguito alla richiesta da parte del Commissario Joaquin Almunia di coinvolgere anche i servizi legati al mondo mobile.
Inizialmente, infatti, l’indagine riguardava esclusivamente i servizi offerti agli utenti desktop, con accuse piovute da più fronti circa possibili pratiche scorrette da parte di Google. I sospetti intorno al colosso californiano sono cresciuti di settimana in settimana, con la scure dell’Antitrust pronta a colpire la società di Larry Page e Sergey Brin. Dal 2010, insomma, il mirino della Commissione Europea è costantemente fisso sull’azienda statunitense, invitata a dimostrare concretamente la propria estraneità ai fatti.
Tra le accuse più importanti vi sono possibili alterazioni nel ranking dei risultati nelle ricerche e pratiche scorrette nell’organizzazione e nella gestione delle campagne di advertising. Nelle ultime ore, però, sembrerebbe che Almunia abbia deciso di coinvolgere anche il settore mobile, sempre più importante nelle strategie del gruppo: qualora tale richiesta non dovesse essere accolta, prosegue il Financial Times, l’intera trattativa potrebbe saltare, costringendo la Commissione Europea ad aprire un fascicolo formale e procedere quindi per vie legali nei confronti di Google.
In ballo, d’altro canto, vi è una cifra complessiva prossima ai 3.8 miliardi di dollari, ovvero circa il 10% dei ricavi dell’azienda nell’ultimo anno: quest’ultima sembrerebbe quindi fortemente intenzionata ad individuare un accordo a metà strada che possa archiviare definitivamente il caso senza un esborso economico di tale portata. Maggiori dettagli potrebbero essere disponibili a breve: nel frattempo, le parti continuano a discutere.