Microsoft ha pubblicato le statistiche di utilizzo del servizio cloud Windows Azure Storage nel periodo compreso tra giugno 2011 e lo stesso mese di quest’anno. Negli ultimi 12 mesi, il numero di oggetti memorizzati è cresciuto di quattro volte, passando da 0,94 a oltre 4 trilioni con una media di richieste elaborate pari a 270.000 al secondo. L’azienda di Redmond prevede un ulteriore incremento nei prossimi mesi.
Storage, uno dei tre componenti principali di Windows Azure, fornisce uno spazio di archiviazione scalabile per quattro tipi di oggetti (Blob, Table, Queue e Disk/Drive). L’aumento del numero di oggetti conservati nella nuvola Microsoft dimostra la fiducia dei clienti verso il servizio cloud. Il tasso di crescita attuale continuerà sicuramente in futuro, dato che l’azienda ha recentemente ridotto di 10 volte i costi delle singole richieste (solo 1 dollaro per 10 milioni di transazioni).
I dati conservati sui server saranno ora più al sicuro grazie alla disponibilità di due tipi di storage: Locally Redundant Storage (LRS) e Geo Redundant Storage (GRS). Quest’ultimo è lo storage predefinito di Azure e offre una ridondanza geografica: sei copie dei dati sono conservate in due diverse locazioni distanti tra loro circa 400 miglia. Il sistema LRS, offerto a prezzo scontato, aggiunge ulteriori tre copie per ogni locazione, in modo da garantire il massimo livello di affidabilità.
Memorizzando tutti i tipi di oggetti sullo stesso hardware (storage stack), Microsoft può migliorare la gestione dei guasti, effettuare il bilanciamento automatico del carico e offrire un unico price model, in termini di GB/mese, transazioni e larghezza di banda. In questo modo, i costi per i clienti sono fino a 100 volte inferiori a quelli dei principali concorrenti.