La moltiplicazione degli hotspot Wi-Fi potrebbe avere un effetto deleterio sulla salute dei bambini. A sostenere tale tesi è una nuova ricerca che mette in guardia dai campi elettromagnetici: il Codacons, cavalcando l’allarme generato, va oltre e chiede che i comuni frenino la corsa alla copertura Wi-Fi delle strade pubbliche per evitare i rischi contingenti.
Spiega il Codacons nella propria comunicazione: «Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, l’esposizione in utero a campi magnetici relativamente forti, come quelli generati dai forni a microonde o dai dispositivi wi-fi, aumentano il rischio di obesità nei bambini. Per i ricercatori vi sarebbe una crescita del 50% dei bambini obesi per le mamme che hanno avuto una esposizione media e dell’84% in caso di esposizione alta. Per il Codacons questo studio dimostra che i campi elettromagnetici hanno comunque degli effetti negativi sull’uomo ed in particolare sul nascituro».
Le basi, la metodologia ed i risultati della ricerca rimangono ovviamente tutti da dimostrare, ma l’associazione dei consumatori sembra voler richiedere un passo preventivo nel nome della tutela della salute: «Per questo, in applicazione del principio di precauzione ed in attesa di un responso definitivo da parte degli scienziati, il Codacons chiede di interrompere la corsa al wi-fi che sembrano ormai aver intrapreso molti comuni, che hanno realizzato o stanno realizzando la copertura di tutto il territorio comunale per permettere l’acceso gratuito alla rete internet a cittadini e turisti. La connetività wi-fi sembra essere ormai diventata una gara politica in nome della modernità, peccato che nessuno sia ancora in grado di escludere possibili conseguenze negative sulla salute dell’uomo, come dimostra lo studio appena pubblicato».
In assenza di ricerche che dimostrino il contrario, insomma, il Codacons ritiene valido l’allarme della rivista Scientific Reports ed in virtù di tale indicazione chiede che si operi precauzionalmente almeno con il divieto di installare hotspot presso asili, scuole, parchi, ospedali, biblioteche «ed altri luoghi sensibili frequentati da bambini e donne incinte». La sacralità della tutela della salute si scontra con vuoti allarmismi che basano le proprie accuse su singole ricerche. Strano, peraltro, non si richieda l’abolizione dei forni a microonde nelle case, visto che è questa la causa più probabile di esposizione del feto ad importanti campi elettromagnetici di prossimità.
Nel caso dell’inquinamento elettromagnetico da telefonini l’approccio è stato più in generale quello della cautela, ma non del divieto: in assenza di dimostrazioni sulla salubrità dello strumento si consiglia di prestare attenzione all’uso prolungato, ma al tempo stesso in assenza di dimostrazioni sugli effetti deleteri si evita di imporre divieti privi di merito.