Google+ insegue Facebook e Twitter sui brand

Google+ inizia a guadagnare terreno in ambito brand nei confronti di Facebook e Twitter: il gap è ancora molto, ma Big G ma molti vantaggi.
Google+ insegue Facebook e Twitter sui brand
Google+ inizia a guadagnare terreno in ambito brand nei confronti di Facebook e Twitter: il gap è ancora molto, ma Big G ma molti vantaggi.

Una recente indagine condotta dai responsabili SEO BrightEdge evidenzia la continua evoluzione dei brand che interagiscono con i consumatori mediante i social network: sono in aumento, preferiscono Facebook e Twitter, ma stanno cominciando ad adottare appieno anche Google+.

Google Plus sta infatti recuperando terreno rispetto a Facebook e Twitter per quanto riguarda il numero delle aziendi leader che pubblicizzano, sui canali sociali, i propri marchi. Tre quarti dei migliori brand degli Stati Uniti sono adesso presenti su Google+, nove aziende su dieci sono su Facebook e otto su dieci, invece, su Twitter. Le più attive sono H&M, Toyota, Google stessa, Red Bull, BMW, Nissan, Mercedes Benz, Samsung, Porsche e Starbucks. C’è però un dato negativo relativo al social network di Mountain View.

481 milioni di utenti Facebook hanno espresso un Mi Piace per uno dei vari brand che pubblicizzano i propri prodotti sulla piattaforma di Mark Zuckerberg, ma sono solo 15 milioni coloro che hanno aggiunto un brand su una propria Cerchia. Un numero dunque infinitamente minore rispetto al sito in blu, segno di come ancora il canale di Big G debba crescere molto in tal direzione. Google ha comunque un vantaggio rispetto alla creatura di Menlo Park, dato che Google+ è molto più presente in termini di ottimizzazione sui motori di ricerca.

Un’azienda presente su Google+ può avere una maggiore visibilità se cercata tramite un motore di ricerca: gli esperti quindi evidenziano l’importanza della creazione di un profilo Google+ anche se non si dovesse avere alcun fan. Aggiungere contenuti e aggiornarlo regolarmente potrebbe infatti portare notevoli benefici a una società, visto che, secondo BrightEdge, il 30% dei brand con una pagina Google+ ha un’enorme possibilità aggiuntiva di esser visualizzato nei risultati di ricerca di Google.

Quindi, se da una parte il social network di Mountain View è penalizzato per un minor numero di iscritti e per una creazione relativamente giovane, dall’altro lato gode di una rendita di posizione significativa sui diretti competitor.

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