Di una cosa bisogna star certi: che si vendicheranno. Il gruppo Anonymous ha già reagito nel suo stile all’incredibile tentativo di una società francese di depositare il marchio Anonymous per scopi commerciali: non ci potrebbe essere nulla di più francamente provocatorio (e un po’ autolesionista) nei confronti dei più famosi hacktivisti della Rete, che hanno replicato con un video degno di «V per Vendetta», loro ispiratore.
La registrazione del marchio, depositato lo scorso febbraio (qui) da parte della Early Flicker, una società con sede a Parigi, sembra quasi assurda: vi si registra il logo, quello ispirato dalla famosa graphic novel di Alan Moore, e lo slogan We are legion. We do not forgive. We do not forget. Expect us.
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Come questo sia possibile, con quale scopo e soprattutto come pensassero di scamparla è difficile da comprendere. È pur vero che Anonymous mai ha pensato di garantire il suo stile comunicativo dal punto di vista legale (sarebbe contro la sua stessa natura), ma ora una società francese avrebbe il teorico diritto di impedire l’uso di questo logo da parte di altri in Francia e di realizzare ricavi tramite merchandising. La reazione non si è fatta attendere:
La loro arroganza e ignoranza che li ha portato a fare questo non resterà impunita. Anonymous prenderà nota di ogni business che vorranno realizzare su Internet e il 99 per cento [citazione della proporzione spesso utilizzata durante Occupy Wall Street per spiegare il rapporto tra ricchi e resto del pianeta] non si fermerà fino a quando la registrazione non sarà stata revocata e non saranno fatte pubbliche scuse. Il nome di Anonymous non sarà la prostituta del mondo.
Su Pastebin vari gruppi legati ad Anonymous hanno già individuato e pubblicizzato diverse vulnerabilità del sito, una Operation AnonTrademark atta a colpire, presumibilmente con attacchi DDoS, chi ha osato fare del commercio a dispetto dei valori del gruppo. Gli aderenti francesi hanno risposto subito all’appello – dal quale sono direttamente coinvolti – con un video in cui dicono «Un’idea non è in vendita».
Ma è proprio quello che sta facendo Apollinaire Auffret, l’uomo responsabile di questa azione commerciale, il quale ha già messo su eBay delle t-shirt con loghi e frasi tipiche del gruppo. Considerando l’abilità di Anonymous a colpire i propri obiettivi, potrebbe dolersene molto presto. Sarebbe comunque troppo tardi.