Dopo aver conquistato gli smartphone ed aver mostrato importanti potenzialità con i primi prototipi di lenti interattive, la realtà aumentata ha trovato ora un nuovo campo da colonizzare: trattasi del mondo delle automobili, sempre più integrate con la tecnologia ed habitat perfetto per uno strumento quale la realtà aumentata. I primi prototipi sono già disponibili nei laboratori delle case produttrici, ma è dal Giappone che giungono le idee più interessanti.
Portare la realtà aumentata in un’automobile significa offrire al guidatore ed ai passeggeri un’esperienza di viaggio del tutto nuova. Il parabrezza si trasforma quindi in un display interattivo, sul quale possono essere mostrate informazioni di ogni genere: dalle indicazioni stradali per raggiungere la propria meta alle ultime notizie provenienti dal Web, dagli update sui social network alle condizioni climatiche, passando per le informazioni sul contesto nel quale ci si trova, gli SMS e le chiamate ricevute e molto altra ancora.
Oltre al dilettevole, poi, può esserci anche l’utile, essendo possibile integrare sistemi di visione in grado di fornire al guidatore indicazioni sui potenziali pericoli, ma soprattutto potendo eliminare la necessità di usare il proprio smartphone mentre si è alla guida. Tanti vantaggi, insomma, potrebbero derivare dall’ingresso sulla scena dell’AR nelle auto ed il mercato sembra quasi pronto ad accogliere la prima ondata di veicoli altamente tecnologici.
General Motors, ad esempio, sta sperimentando un sistema che, sfruttando videocamere e sensori sia interni che esterni, permette al guidatore di avere a disposizione sul parabrezza le informazioni sugli edifici e le strutture pubbliche presenti nei dintorni, ma soprattutto è in grado di rilevare pericoli come animali lungo la strada, la presenza di nebbia oppure bambini che potrebbero attraversa la strada entro breve. In casa Mercedes, invece, si pensa principalmente alla realizzazione di sistemi in grado di fornire indicazioni di ogni genere sui posti visitati, creando anche un network locale di veicoli con i quali comunicare.
Il Giappone da tale punto di vista è sicuramente avanti rispetto al resto del mondo, come dimostra il progetto di Toyota volto alla realizzazione di una serie di strumenti che consentono ai passeggeri di effettuare uno zoom su qualsiasi cosa si trovi al di fuori del veicolo per conoscere informazioni su oggetti, luoghi, animali o edifici. Dall’Università di Keio, invece, giunge notizia di un progetto che ha l’obiettivo di rendere i seggiolini trasparenti, grazie ad appositi sistemi di visione e giochi di luce: le immagini vengono infatti riprese dall’esterno e proiettati su degli specchi che danno al guidatore l’illusione di essere in un ambiente totalmente trasparente, potendo guardare attraverso l’autovettura.
Il mondo delle automobili, insomma, potrebbe presto abbracciare una piccola rivoluzione tecnologica che consentirebbe all’intero settore di compiere decisi passi in avanti nella direzione di una maggiore integrazione tra uomo e macchina, tra ambiente e tecnologia. Tale rivoluzione potrebbe poi trovare un ulteriore alleato nelle automobili indipendenti, le quali potrebbero essere quinti arricchite di strumenti per la realtà aumentata così da rendere l’esperienza di guida decisamente più confortevole per l’utente.
Un domani, forse, sarà possibile raggiungere una meta lontana chilometri semplicemente indicandola con la voce alla propria auto, stando comodamente seduti al proprio posto senza la necessità di guidare, e sfruttando il tempo a disposizione per acquisire informazioni, navigare in Rete o eseguire altri compiti. Il tutto, utilizzando esclusivamente gli strumenti integrati nell’auto.