I video su Instagram stanno inpazzando in Rete, e molti già confrontano le caratteristiche dell’applicazione con i diretti concorrenti. Considerando proprio le differenze con Vine, in particolare, e gli altri, sembra di poter affermare che sarebbe sprecato considerare queste clip di 15 secondi come puro prodotto consumer. Forse diventeranno qualcosa di più.
Ne è convinto ReadWrite, che ricorda sapientemente quanto l’estetica delle immagini di Instagram abbia cambiato il giornalismo, riformulando il fotogiornalismo, sia cartaceo che web, in breve tempo. Il ritratto del giocatore di basebell Alex Rodriguez in prima pagina sul New York Times, questa primavera, è stato un punto di svolta. La questione è se potrà accadere anche con i video.
Facebook ci crede molto, e ha suggerito in un post sulla pagina dedicata ai giornalisti alcuni utilizzi professionali dei video Instagram:
- Condividere il dietro le quinte delle breaking-news. I video permettono di catturare brevi clip e di condividerli con i follower; sarebbe un nuovo tipo di anticipazione della notizia mentre si sta scrivendo un pezzo.
- Coprire la notizia con più fonti crowdsourcing. Il giornalista può sfruttare la piattaforma per individuare contenuti di altri (citizen journalism o giornalismo partecipativo) e utilizzarli per arricchire il proprio lavoro.
- Sfruttare gli hashtag. Ora che anche su Facebook funzionano gli hashtag, è più facile chiedere alla propria community di lettori di condividere i contenuti video.
- Promuovere le storie. Si possono utilizzare brevi clip video per diffondere il proprio lavoro, o anche solo l’anteprima del lavoro che si sta producendo.
L’effetto cinema
Mettendo a confronto Instagram e Vine, TechCrunch ha considerato l’elemento di maggior spicco l’eccezionale stabilizzatore “cinema”. Il tool, per ora disponibile soltanto sugli iPhone (anche perché dopo il lancio dell’iPhone5 Android ha lavorato sui software per videocamera ottenendo risultati di stabilizzazione superiori al device di Cupertino), è davvero strabiliante, forse il punto di forza più convincente della nuova applicazione che comunque ha dalla sua anche 13 filtri, la possibilità di cancellare un video e riprenderlo da un punto preciso e uno sharing più ricco.
Con lo stabilizzatore, questi video potrebbero diventare grandi amici di un tipo di micro-cinema che si sta diffondendo per i festival. Al suo Tribeca, Robert De Niro ha aperto una sezione esclusivamente per i film di sei secondi, e tutto fa pensare che l’anno prossimo la durata sarà più che raddoppiata. E la competizione è aperta: vincerà la maggiore usabilità di Instagram o la forte limitazione temporale (6 secondi) di Vine, e l’effetto GIF, che piace ai creativi più nerd?