Lo sviluppo di nuove funzioni per iCloud potrebbe procedere a rilento, per gravi problemi organizzativi in quel di Cupertino. È quanto riporta The Information sulla base di fonti considerate affidabili, che spiegano come l’azienda californiana stia procedendo sulla nuvola ben al di sotto delle sue possibilità.
Sebbene l’accusa non possa essere direttamente verificata, le informazioni trapelate tratteggiano uno scenario insolito per Apple, solitamente nota per la rigorosità dei suoi standard organizzativi nonché per la certosina pignoleria. Stando a quanto dichiarato, iCloud sarebbe ben lontano dal raggiungere le massime potenzialità, poiché in quel di Cupertino si sarebbe nel caos. Un fatto particolarmente evidente con il recente rilascio di iCloud Photo Library, si afferma, giunto sulla nuvola e su iOS ma non ancora su OS X Yosemite poiché l’applicazione Photo per Mac sta subendo ritardi.
Così come sostiene la testata statunitense, mancherebbe “un team specializzato che lavori sull’infrastruttura base della nuvola”. Lo stesso iCloud Photo Library non avrebbe avuto un project manager direttamente assegnato, con tutte le responsabilità quindi lasciate sulle spalle degli sviluppatori.
Una persona vicina all’azienda sostiene che Apple stia facendo alcuni passi per costruire una tecnologia cloud comune, ma si è mossa lentamente poiché è solitamente abituata a lavorare su team isolati.
La spinta alla centralizzazione avrebbe subito un’impennata a seguito del furto di foto hard delle celebrity dai server di iCloud, sebbene Apple non fosse direttamente responsabile degli attacchi poiché causati con sistemi “brute force”, ovvero di recupero di password fin troppo semplici. Vi è però da dire, in difesa del gruppo californiano, come la società nell’ultimo anno abbia compiuto dei passi fondamentali per la crescita di iCloud, sia con la trasformazione in iCloud Drive che con le comode funzioni gratuite della suite iWork.
Infine, emerge come il progetto di iCloud fosse particolarmente caro a Steve Jobs, il quale pare abbia sempre desiderato poter sfruttare una sorta di hub digitale per contenere fotografie, musica, documenti e altri file, affinché potessero essere sfogliati da tutti i suoi dispositivi, anche in assenza di una copia fisica sugli stessi.