Apple Watch, lo smartwatch di Cupertino giunto in Italia lo scorso venerdì, pare non sia ancora riuscito a conquistare un’importante categoria di consumatori: quello dei giovani. È quanto svela uno studio condotto da MBLM e diffuso da NBCNews: i consumatori nella generazione dei Millennials, infatti, sarebbero poco coinvolti dall’orologio intelligente targato mela morsicata.
I Millennials, conosciuti anche come Generazione Y, sono indicativamente i nati tra il 1980 e i primi anni del 2000, anche se sulla definizione non vi è accordo univoco. Alcuni autori, infatti, separano i nati negli anni ’80 da quelli dei ’90 e successivi, poiché quest’ultimi sono più propriamente dei nativi digitali. Categorizzazioni a parte, a livello generico il gruppo si traduce in una fetta di consumatori abbastanza ampia, nonché discretamente appetibile: quella degli utenti fino a 35 anni.
Secondo quanto rilevato da MBLM, una società specializzata in brand, questi clienti non sarebbero stati particolarmente colpiti dalle funzioni di Apple Watch. Sembra che l’entusiasmo di stringere al polso un orologio di Cupertino vada scemando dopo una trentina di giorni, quando il dispositivo inizia a essere considerato come una semplice estensione di iPhone. Inoltre, secondo la società d’analisi i Millennials sarebbero scoraggiati all’acquisto: forse poiché generazione più colpita dalla precarietà e della crisi economica, sfoggiare un simile dispositivo potrebbe alimentare il senso di colpa per la spesa sostenuta.
In realtà, questi dati dovranno essere confrontati con quelli effettivi di vendita, non ancora resi noti da Apple. Le ultime stime in merito parlano di un grande successo per Apple Watch, più di qualsiasi altro device, con oltre 2.8 milioni di esemplari venduti in due mesi dalla prima disponibilità. Inoltre, si stima Apple possa superare i 10-13 milioni di esemplari venduti entro la fine del 2015. Lo stesso Tim Cook, qualche settimana fa, ha confermato come la risposta da parte dei consumatori sia stata davvero promettente. Naturalmente, in questo caso la porzione relativa agli acquisti dei giovani non è data sapere.
Indipendentemente dai risultati sui Millennials, effettivi o ipotizzati che siano, gli analisti rimangono convinti della bontà del prodotto. In una nota di FBR Capital Markets, l’analista Dan Ives spiega come la domanda di Apple Watch sia elevatissima, tanto da poter aver sfiorato i 5 milioni di esemplari. Un fatto destinato a crescere nei prossimi anni, con edizioni sempre più ricche di funzioni, per un totale dell’8% di tutti i guadagni Apple entro l’anno fiscale 2017.