Una interessante analisi – ancora una volta – di Vincenzo Cosenza ha messo in luce con la forza dei numeri la dimensione di LinkedIn nel panorama odierno dei social network. LinkedIn è infatti una realtà del tutto particolare, tanto forte quanto aleatoria, tessendo sui contatti professionali la propria trama e svanendo spesso nel nulla la propria utilità effettiva. Ma con il crescere della community, il network sta assumendo sempre più centralità ed alcuni dati sembrano evidenziare un ruolo sempre più importante soprattutto in taluni settori, per talune aziende e per specifici profili professionali.
Spiega “Vincos” nella propria analisi: «LinkedIn ha quasi 69 milioni di utenti sparsi in 200 nazioni. U.S.A., India e U.K sono quelle col maggior numero di membri. L’Olanda mostra il maggiore tasso di adozione al di fuori degli Stati Uniti». Oltre ai dati georeferenziati, però, v’è un importante spaccato anche in relazione al tipo di utenza presente sul network: «Gli uomini (61%) superano di gran lunga le donne e il 51% degli utenti ha un’età compresa tra i 25 e i 34 anni. I settori più rappresentati risultano essere l’hi-tech (16%), la finanza (12%) e la manifattura (10%), mentre i lavori più citati sono quelli relativi all’ingegneria (15%), alle vendite (11%), all’amministrazione (9%)».
La popolazione italiana su LinkedIn conta ad oggi poco meno di 1 milione di rappresentanti (974.927), «in prevalenza nella fascia 25-34 (60%) e uomini (62%). Anche nel nostro paese i settori con più addetti sono l’hi-tech (22%), la manifattura (14%) e la finanza (10%), mentre i ruoli più presenti sono quelli ingegneristici». La recente localizzazione del sito, ed una valutazione proporzionale utenza/popolazione in confronto ad altri paesi europei, sembra comunque preludere ad una penetrazione ulteriore ed a una percentuale di italiani sul network potenzialmente in crescita per i mesi a venire.
Interessante è il fatto che le aziende in assoluto più rappresentate sul network abbiano una dimensione superiore alle 10000 unità lavorative, quota pari a ben il 34% del totale. Aziende più mature e strutturate, insomma, sembrano porre maggior attenzione a ciò che una rete sociale può offrire in termini di risorse umane. Il che è una considerazione di grande importanza da tenere in considerazione per chi porta il proprio curriculum sul network alla ricerca di contatti, esperienze ed opportunità.