La linea iPod compie 12 anni: era il 10 novembre del 2001 quando la rivoluzione musicale di Cupertino, presentata un paio di settimane prima da un entusiasta Steve Jobs, fece la sua apparizione trionfale sul mercato. Un prodotto di cui oggi ci si dimentica facilmente – l’universo degli iDevice cattura qualsiasi attenzione dei consumatori della mela morsicata – complice anche il mancato aggiornamento della linea per il 2013. Se non ci fosse stato questo dispositivo, però, non vi sarebbe nemmeno Apple così come la si conosce oggi.
La mela morsicata di inizio anni 2000 non era la stessa azienda di culto così come accade oggi, con la prima posizione nelle classifiche sul brand di maggior valore e una liquidità che non ha precedenti nel mondo dell’informatica. Apple usciva da degli anni ’90 terribili, in cui ha rischiato più volte il fallimento, e solo con il ritorno in azienda di Steve Jobs è riuscita a risollevarsi. Prima timidamente con i nuovi iBook colorati e gli iMac all-in-one, vera fantascienza per i tempi, poi proprio con iPod.
Nel 2001 la musica era ancora largamente relegata ai supporti ottici. Napster aveva massificato i concetti di MP3 e di download, i formati diventavano via via sempre più virtuali, ma per ascoltare quanto di scaricato sullo stereo di casa, sull’autobus o in macchina, si rendeva necessaria la masterizzazione su CD. Finché Jobs non estrasse dal taschino dei jeans un dispositivo di poco più grande di un pacchetto di sigarette, «una nuova categoria di riproduttore musicale che ti consente di tenere in tasca la tua intera collezione musicale e di ascoltarla ovunque».
5 GB di storage, all’incirca 10.000 canzoni, uno schermo da 160×128 pixel e la mitica clickwheel. Caratteristiche risibili per il mondo moderno, dove basta estrarre lo smartphone dalla tasca per giocare all’ultimo sparatutto 3D, godere del web a risoluzione Retina, chiamare, mandare messaggi, registrare brani musicali, geolocalizzarsi e molto altro ancora. Una vera rivoluzione ai tempi, un’innovazione che ha cambiato per sempre il mercato musicale, prima con l’hardware e poi con iTunes. Il vero e proprio boom è stato 4 anni più tardi, però, con l’introduzione di iPod Mini: un elegante iPod in alluminio colorato, dal costo contenuto, che ha reso l’era digitale di Cupertino accessibile a tutti. Oggi rimangono iPod Nano, iPod Shuffle e iPod Touch, quest’ultimo il più gettonato iPod di sempre. E la transizione è proprio quella verso gli iDevice, con un progressivo abbandono della linea musicale in favore di dispositivi che siano sempre meno vincolati alla riproduzione tout-court.