Rubava i dati per accedere a carte di credito e vendeva tali dati online per ottenerne un cospicuo ritorno economico: il responsabile, il 35enne Philip Cummings, ha ottenuto 14 anni di pena detentiva dal giudice distrettuale George Daniels a causa delle 30.000 carte di credito defraudate.
Cummings, inglese, poteva accedere ai dati grazie al proprio lavoro presso la Teledata Communications (azienda che gestisce archivi di conservazione dati relativi a carte di credito): una volta ottenuti i dati, i vari account erano rivenduti al costo di 30 dollari su un apposito network ove poi le carte di credito venivano sfruttate per operare acquisti.
Il danno apportato dalla truffa (operata a cavallo tra il 1999 ed il 2000) ammonta a circa 50-100 milioni di dollari e con la continuazione del processo dovranno ancora essere verificati eventuali ulteriori responsabilità, nonchè la quantificazione del risarcimento che il responsabile è tenuto a versare alle vittime dell’operazione truffaldina.
Va segnalata la particolare inflessibilità del giudice Daniels il quale ha respinto le richieste della difesa ignorando i 182Kg di peso di Philip Cummings ed attribuendo i problemi dell’imputato più al peso delle accuse che alle sue 400 libbre di massa.