Sull’etichetta all’ingresso ci sarebbero un numero, 1492, ed un marchio, quello di Amazon: secondo la CNBC, infatti, il colosso di Jeff Bezos avrebbe segretamente avviato un laboratorio pensato per estendere l’influenza del gruppo in nuovi ambiti di grande importanza. 1492, in particolare, sarebbe il nome dedicato all’healthcare.
1492 come l’anno della grande scoperta, dell’apertura a un nuovo mondo, dell’inizio di una nuova era. 1492, per Amazon, potrebbe significare l’unione di più esperienze: lo sviluppo di device, l’accesso a risorse cloud, l’interazione vocale e altro ancora andrebbero a confluire all’interno del medesimo progetto pensato per assistere la cura e la salute delle persone. La sede è stata fissata a Seattle e, secondo le fonti sentite dalla CNBC, avrebbe orientato i propri sforzi sullo sviluppo hardware e software con obiettivi, evidentemente, già ben identificati.
Sul team 1492 si sa, al momento, molto poco. Alcune posizioni aperte sono state notate su Linkedin e secondo quanto trapelato gli sforzi sarebbero orientati alla raccolta e somministrazione di informazioni, passo presumibilmente antecedente ad una più ampia apertura al mondo della medicina e della telemedicina. Echo Show, altra importante risorsa a disposizione di Amazon, potrebbe essere facile complemento di questo tipo di approccio in qualità di canale privilegiato di dialogo tra l’utente, i dati ed i servizi a cui viene offerto l’accesso.
Amazon dopo Google e Microsoft
Oggi Amazon ha poco a che fare con il mondo della medicina. Sul proprio marketplace l’offerta si limita a strumenti wearable di misurazione, kit di pronto soccorso e poco altro. L’impegno Apple sull’healthcare sembra ormai fuor di dubbio, il che potrebbe trasformare la corsa tra i due colossi in una vera e propria corsa alla nuova terra promessa.
Amazon non sarebbe la prima né l’ultima ad esplorare questo tipo di ambito: prima Google Health (progetto già giunto alla propria epifania) e poi Microsoft HealthVault (che al momento non sembra saper lasciar tracce) hanno anticipato i tempi, ma non hanno saputo dimostrare di saper fare la differenza. Nel frattempo però molto è cambiato sotto molti punti di vista: cloud e intelligenza artificiale hanno sicuramente costruito nel frattempo una piattaforma molto più ricca sulla quale costruire servizi basati sui big data, il concetto di privacy ha subito ulteriori forzature e costruito nuovi argini, dunque l’ecosistema sembra oggi accessibile per nuovi esperimenti.
Amazon, avvistato il possibile affare, potrebbe mettere in campo la propria potenza di fuoco per tentare la grande avventura. Al momento il problema sembra però simile ad una grande traversata per dimostrare che il mondo dell’healthcare ha ancora molto da offrire oltre le attuali colonne d’Ercole: 1492 è un viaggio di speranza, che potrebbe durare più del previsto, ma se Jeff Bezos troverà l’America allora potranno aprirsi davvero nuovi orizzonti.