153 milioni di registrazioni domini nel 2007

Un aumento del 27% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente ma soprattutto un aumento di richieste di gestione delle connessioni tale da rendere improrogabile l'arrivo del tanto sospirato protocollo di connessione IPv6
153 milioni di registrazioni domini nel 2007
Un aumento del 27% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente ma soprattutto un aumento di richieste di gestione delle connessioni tale da rendere improrogabile l'arrivo del tanto sospirato protocollo di connessione IPv6

Il nuovo report VeriSign (pdf) certifica come ogni anno la crescita degli IP registrati e il 2007, avendo visto l’emergere di dispositivi Wifi e console di gioco connesse alla rete, ha potuto generare un numero non indifferente di nuove entità.

153 milioni è la cifra stimata delle nuove registrazioni effettive (tuttavia occorre precisare che molte vengono disdette nei 5 giorni di grazia entro i quali per legge si può abbandonare il dominio preso e ottenere il rimborso dei soldi versati), un aumento del 27% rispetto alla fine del 2006. Matura dunque una media di 2,5 milioni di registrazioni al mese da suddividere in country code, .com e .net (cioè i domini più richiesti).

I domini nazionali, cioè quelli che esprimono l’appartenenza geografica di un sito (ad esempio l’italiano “.it”) sono aumentati del 33% rispetto al 2006 arrivando a 58 milioni, mentre invece sono state 80 milioni le richieste di registrazioni di domini .com e .net con un aumento del 24% rispetto al passato. Un simile aumento ha portato una società come VeriSign (impegnata nella verifica della correttezza e della sicurezza legata all’accesso ai siti) a processare una media di 33 miliardi di richieste DNS al giorno a fine 2007.

Ma il 2007 è stato anche l’anno del protocollo IPv6, la logica evoluzione dell’IPv4 in funzione fino ad oggi, che ha permesso la gestione delle tante nuove richieste provenienti da molti dispositivi diversi dai desktop computer e connessioni diverse da quelle wireline. Il protocollo IPv6 aumenta il numero di cifre di cui è composto l’indirizzo IP, cioè l’etichetta numerica che serve ad identificare gli utenti durante una sessione di navigazione. L’IPv4 prevedeva un massimo di 12 cifre in 4 gruppi di tre cifre decimali mentre l’IPv6 è composto di 8 gruppi di cifre esadecimali, aumentando esponenzialmente le possibili diverse combinazioni e dunque le possibili contemporanee connessioni.

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