Il 17 settembre sarà il giorno della sentenza con cui si porrà fine definitiva alla vertenza che vede su versanti opposti Microsoft e la Commissione Europea. Fortunatamente per Microsoft il 17 sarà un lunedì, ed è questo forse l’unico segnale non-negativo relativo all’imminente chiusura del caso.
La Commissione Europea ha combattuto con Microsoft per anni (dal 2004)infliggendo multe e costringendo il gruppo a release apposite di Windows (la version N, priva di Windows Media Player). Tutto è stato fondamentalmente vano se è vero che anche con Vista c’è chi intende agire per fermare le pratiche monopolistiche portate avanti dal colosso di Redmond. L’assunto di base è quello per cui Microsoft avrebbe sfruttato la propria posizione di monopolio per ostacolare aziende terze. Tutto è iniziato con la denuncia RealNetworks, tutto è proseguito con le ingiunzioni delle istituzioni europee al rispetto delle regole e ad una maggiore apertura dei protocolli per far sì che tutti possano equamente sviluppare codice interoperabile con il sistema operativo della casa di Gates.
Il braccio di ferro è durato mesi e mesi: i libercoli presentati da Microsoft sono puntualmente stati respinti dalla Commissione ed al tempo stesso da Redmond si diceva che ogni sforzo possibile era già stato compiuto. Addirittura Microsoft ha ipotizzato che vi fosse un versante ostile pronto a colpire il gruppo con indebite pressioni politiche, ma la Commissione non ha ceduto neppure a questi sospetti ed ha proseguito nella propria sfida.
Il 17 settembre tutto avrà fine. Per Microsoft va ipotizzata una nuova onerosa multa (probabilmente già in qualche modo considerata dai contabili di Redmond) e maggiore importanza è comunque riposta nelle decisioni circa l’opera che il gruppo dovrà portare avanti per aprire definitivamente il proprio sistema Windows a tutti i gruppi desiderosi di sviluppare software per l’ampia utenza di Vista e XP. Il destino dell’indirizzo che prenderà futuro dell’informatica, non solo europea, è nelle mani della Corte di Giustizia.