48 ore, 21 e 22 Febbraio. 76 agenzie in 25 nazioni. Questi i numeri di una massiccia iniziativa antispam coordinata dalla Australian Competition and Consumer Commission (ACCC) per combattere l’invio di mail non desiderate.
La caccia allo spammer ha preso piede grazie ad uno stratagemma costituito dalla registrazione di indirizzi mail usati come trappole (“honeypot”) per l’identificazione dei responsabili dell’invio di milioni di messaggi: ogni qualvolta un “honeypot” viene indicizzato da uno spammer ed un messaggio promozionale viene inviato, automaticamente scatta il procedimento di identificazione che ambisce a risalire alla fonte dello spam.
I risultati dell’iniziativa saranno disponibili solo nei prossimi giorni, ad operazione conclusa. L’Italia è stata indirettamente coinvolta dall’iniziativa in seguito alle indagini dell’inglese Office of Fair Trading circa un certo quantitativo di mail giunte agli utenti italiani da un sito inglese (la cui chiusura coatta è uno dei primi risultati concreti ottenuti dall’iniziativa antispam).
Le agenzie coinvolte nell’iniziativa sono le firmatarie del cosiddetto London Action Plan del 12 Ottobre 2004; forte dell’attuale ruolo di presidenza (ruolo soggetto a turnazione ciclica) l’OFT ha inoltre coinvolto i partner del International Consumer Protection Enforcement Network (in precedenza denominata IMSN, «Rete internazionale di controllo delle pratiche commerciali»), organizzazione riconosciuta in ambito europeo come «Rete internazionale per l’esecuzione delle norme a tutela dei consumatori».