Con un comunicato stampa, la Federazione contro la pirateria musicale (Fpm) ha fatto sapere di aver rilevato un’ingente diffusione illegale, sulle reti di file sharing, del brano eseguito da oltre 60 noti artisti italiani e realizzato per la raccolta fondi destinata alla ricostruzione del Conservatorio e del Teatro dell’Aquila colpiti dal sisma.
Ripresa dal Corriere della Sera, la notizia è stata accompagnata dalle reazioni dei protagonisti coinvolti. Caterina Caselli, che con la sua struttura discografica messa a disposizione gratuitamente ha prodotto il brano, ha dichiarato:
Provo un senso di frustrazione e sgomento e anche di incredulità. Non credevo che ci fosse così tanta gente che da una parte depaupera una iniziativa senza precedenti e dall’altra disprezza il lavoro gratuito che decine di artisti famosi e centinaia di persone sconosciute hanno messo in atto.
Il segretario generale di Fpm, Luca Vespignani, ha segnalato la vicenda alla Guardia di Finanza:
Ci sono migliaia di copie del brano e del video messi a disposizione in rete con decine di migliaia di download illegali ogni giorno. Spero vi sia una rapida azione per contrastare questa diffusione. In questo caso il danno va oltre la semplice pirateria musicale, si danneggia un’azione benefica.
Pungente l’osservazione di Marco Sorrentino, manager di Jovanotti e produttore esecutivo del brano:
Il problema è che nessuno di coloro che scaricano illegalmente musica si sente in colpa. Sarà ora che comincino, come succede in altri Paesi. Basti dire che secondo calcoli attendibili sono stati effettuati circa 2 milioni di download illegali rubando al progetto quattro milioni di euro.
Ribadisce la Caselli:
Non c’è proprio pietà per nulla e nessuno. Faccio appello a non piratare questo brano e, inserendomi nel dibattito in corso in varie sedi, a considerare il diritto d’autore, anche su Internet, non un freno, ma un incentivo allo sviluppo della creatività. Noi si lavora sulla prospettiva sempre incerta di un successo. La pirateria tarpa le ali a tutto questo.