È stato un cambiamento repentineo e improvviso. Il 12 febbraio Google, il noto motore di ricerca sviluppato all’Università californiana di Stanford, ha comprato l’intero archivio di Deja.com, l’altrettanto noto “gateway” di accesso ai newsgroup di Usenet. Molte le persone che dopo aver normalmente digitato l’url http://www.deja.com/usenet/ sono state fatte rimbalzare sul nuovo dominio dell’enorme archivio: http://groups.google.com/.
Nel comunicato stampa che annunciava la decisione, la Google Inc. né fa menzione dei termini dell’accordo né svela le motivazioni che hanno portato a questa acquisizione. Dei venti dipendenti che lavorano attualmente al sito – Deja ne ha avuti anche 140 – nessuno dovrebbe rimanere alle dipendenze della nuova società.
Da subito il newsgroup alt.fan.dejanews è stato preso come punto di riferimento per tutti i fans del vecchio motore di ricerca. Principalmente due i motivi che hanno mosso la protesta: la mancanza delle molte funzionalità che la vecchia interfaccia di Deja.com aveva raffinato nel tempo e l’impossibilità di accedere ai dati anteriori all’Agosto del 2000. Come spesso accade in questi casi un sito ha iniziato a catalizzare la protesta e subito c’è stato chi ha proposto di rendere pubblico l’archivio e open source il sistema di ricerca di Deja.
Da lunedì scorso tuttavia sono molte le nuove funzioni che sono il team Google ha aggiunto al servizio: ora funzionano sia il redirezionamento delle vecchie URL (digitando http://deja.com/group/it.faq si raggiunge direttamente il gruppo it.faq), sia alcune modalità avanzate di ricerca. Rimane tuttavia ancora inspiegato perché i tecnici di Google non hanno provveduto a mantenere online il vecchio e affidabile sistema di ricerca con il suo archivio ma hanno proceduto alla rivisitazione dell’intera modalità portandola in fretta e in silenzio sotto le nuove insegne.
Su Deja da tempo si erano addensate le nuvole del fallimento. Le continue perdite del sito avevano anche portato nel maggio 1999 ad un mutamento di nome e di strategia: Dejanews cambiò nome in Deja.com e l’home page presentò servizi di e-commerce relegando l’accesso ai newsgroup in una pagina interna. La ricchezza unica del servizio, più di 500 milioni di messaggi conservati dal 1995 ad oggi, aveva preoccupato allora molti sulla sua possibile fine. Google ha messo la parola fine alla lunga attesa e, vista anche l’eccellenza del servizio di ricerca offerto dal motore, fa ben sperare per il futuro.
La versione tuttora utilizzabile è presentata in versione Beta e una pagina interna al sito