Accordo fatto per l’acquisto di AltaVista, uno dei pionieri del Web, da parte di Overture, leader nei servizi di ricerca a pagamento. Overture pagherà 140 milioni di dollari, di cui 80 milioni in azioni.
La vendita giunge al termine di una parabola che ha visto in AltaVista uno dei simboli della New Economy: dapprima miracolata dall’esplosione degli investimenti online, quindi affossata dalla crisi e scavalcata da nuovi concorrenti, primo fra tutti Google. Nell’agosto del 1999, quando CMGI Inc. acquisto l’81,5 di AltaVista, la società era valutata 3 miliardi di dollari. Da allora è iniziata una discesa senza fine, nella quale gli investimenti per fare di AltaVista un megaportale sul modello di Yahoo! non sono stati compensati dalle entrate. AltaVista ha dovuto rinunciare alla quotazione in borsa ed ha licenziato 500 dipendenti in due anni. L’ultimo risultato noto di AltaVista, risalente a gennaio del 2000, parla di perdite complessive per 756 milioni di dollari.
Con l’acquisizione di AltaVista, Overture punta di estendere la propria popolarità anche nel campo delle ricerche tradizionali. Già nota con il nome di GoTo, Overture basa il proprio business sulla vendita di parole chiave: chi offre di più ha la garanzia di apparire in testa ai risultati relativi alla parola chiave prescelta su Overture.com e sui siti dei suoi partner, che comprendono Yahoo!, Lycos e MSN. Questo sistema le ha portato entrate per 667 milioni di dollari nel 2002, in crescita del 132 per cento rispetto all’anno precedente. L’algoritmo di AltaVista, basato esclusivamente sulla rilevanza delle parole chiave, permetterà ad Overture di contrastare la concorrenza di Google.