Beccato. Un testimone, una fitta analisi dei dati in possesso ed infine una clamorosa ammissione: così è stato incastrato Jeffrey Lee Parson, diciottenne del Minnesota. L’accusa è quella di aver avuto un ruolo di rilievo nella creazione e nella divulgazione del tristemente famoso virus Blaster.
Parson nella fattispecie avrebbe creato il codice p2p.teekid.c, che compilato è divenuto il worm diffuso attraverso canali molto popolati quali Kazaa e iMesh. In seguito sarebbe stato allegato un worm modificato e ricavato da Blaster.
Così facendo il nuovo virus avrebbe invaso il mondo intero infettando migliaia di macchine e provocando ingenti danni a società ed a milioni di utenti. Il rischio penale ipotizzato è stato quantificato i 10 anni e 250.000$. Parson è stato temporaneamente rilasciato ed entro breve dovrà affrontare il processo per i capi d’accusa pendenti.
“Con questo arresto vogliamo dimostrare a tutti i cyber-criminali del mondo che il Dipartimento di Giustizia ha intrapreso seriamente la questione“: così John McKay esprime l’orgogliosa posizione dell’FBI. La questione, però, non è ancora chiusa. Secondo gli esperti il creatore dell’ultima versione del worm è una persona esperta che non si è limitata a modificare il vecchio virus. L’arresto, dunque, altro non sarebbe se non un serio avvicinamento al vero colpevole dell’estate calda di Blaster.