Dopo un lungo travaglio passa finalmente alla camera la legge sull’accessibilità. Il testo maturato dalle discussioni alla camera è volto specificatamente a “favorire l’accesso dei disabili agli strumenti informatici, evitando che le nuove tecnologie determinino forme di emarginazione”.
Metaforicamente, l’obiettivo è quello di eliminare le “barriere virtuali” che possono impedire o limitare l’uso degli strumenti informatici, ivi compresa la rete Internet, a persone diversamente abili. La legge è passata alla Camera con un ampio voto favorevole trasversale, segno che lascia ben sperare in vista di una sollecita e definitiva approvazione del Senato.
Il ministro per l’Innovazione e le tecnologie Lucio Stanca ha immediatamente giudicato il testo approvato come un “grande segno di civiltà”. Secondo la legge ora tutti i siti dell’amministrazione pubblica avranno precisi vincoli progettuali e realizzativi, tali per cui l’accesso alle informazioni sia garantito a tutti. I siti non dedicati alla pubblica amministrazione, viceversa, non avranno alcun obbligo ma l’eventuale “virtuosa” ottemperanza ai vincoli suggeriti permetterà di ottenere un apposito bollino blu di certificazione.
Con questo provvedimento, come lo stesso Stanca suggeriva già negli interventi precedenti alla votazione, l’Italia si porta all’avanguardia nel settore costituendo una pietra miliare nella lotta al democratico accesso alla Rete, requisito fondamentale dei tempi odierni ad un miglioramento generale della qualità della vita.