Nell’intricata battaglia tra SCO e Linux sui diritti di copyright pendenti su parte del codice Unix, si inserisce una variabile imprevedibile quanto improvvisa: 50 milioni di dollari in danaro “cash” dietro ai quali non è difficile scorgere l’ombra imponente di Bill Gates.
La transazione è stata effettuata da Baystar Capital, un fondo di investimenti privato tra i cui partner di vecchia data compare anche proprio la Microsoft. Tale somma scaturisce dall’acquisizione di 3 milioni di azioni, pari al 17.5% del capitale SCO. Da più parti si nega la partecipazione diretta di Microsoft nell’operazione e soprattutto si sottolinea come la cifra verrà utilizzata in gran parte per lo sviluppo dei prodotti. Ma non completamente.
Il retro della vicenda è ricco di spunti: 50 milioni di dollari sono una cifra che triplica il capitale liquido di SCO. Tale ricchezza è particolarmente utile nel portare avanti una procedura giuridica intricata ed onerosa quale quella contro Linux. Darl McBride, CEO del gruppo SCO, ricorda come la corsa alla sentenza “non sia tanto un cento metri piani, quanto piuttosto una maratona”.
Se non diretto, esiste ora però un collegamento chiaro tra SCO e Microsoft, a conferma dei primi dubbi sorti in seguito alla notizia della causa intentata al mondo del pinguino. Nel frattempo SCO avrebbe rallentato la campagna intimidatoria nei confronti dei possessori di licenze Linux e sarebbe stato rinviato a data da destinarsi l’invio delle fatture di 699€ (offerta del 50% sulle licenze imposte).
Forte dei 50 milioni di Euro improvvisamente giunti nelle sue casse, la casa detentrice dei diritti sul codice Unix alza ora i toni e ricorda come il finanziamento della campagna legale non mancano e non mancheranno: SCO si appoggia su spalle forti, ed i 50 milioni pesano ora come un macigno sul proseguimento dell’avventura giudiziaria in corso.