Apple’s iTunes Music Store è l’invenzione dell’anno 2003. La giuria del Time ha scartato il purificatore d’acqua di tale Dean Kamen’s, la microcamera di cui tutti i cellulari si stanno per dotare ed altre idee per portare agli onori della vittoria l’invenzione Apple che Steve Jobs in questi mesi ha presentato con tanto entusiasmo. Alla presentazione avevano tessuto le lodi del servizio anche artisti del calibro di Dr. Dre e Bono Vox.
Nato per quel 3% di utenza Internet dotata di Mac, iTunes in Ottobre ha visto i natali della sua versione per Windows (un passo storico per le due rivali di sempre) e ad oggi ha già distribuito milioni di titoli in tutto il mondo. Contente le major e sbaragliato il mondo del file sharing, iTunes ha scatenato una battaglia che ad oggi vede in campo nomi quali MTV, Sony, Microsoft, Napster ed altri ancora.
Curioso è il fatto che, a detta di Apple, iTunes sarebbe un servizio in perdita. Dunque l’invenzione dell’anno, almeno direttamente, non apporterebbe veri profitti. Il tornaconto semmai troverebbe i suoi segni positivi in campo hardware con le numerose vendite del noto iPod, lettore MP3 portatile legato a doppio filo con iTunes fin dagli esordi.
Apple, il marchio che non poteva applicare il logo della mela in ambito musicale in conseguenza di un preciso accordo stipulato a suo tempo con i legali dei Beatles, si trova dunque ad essere emblema della rivoluzione del mercato della canzone.