Mentre il virus MyDoom continua incessantemente a mietere vittime, tutto ciò che viene coinvolto si organizza poco alla volta per mettere in atto le adeguate contromisure. La prima reazione è stata quella delle case antivirus, ma gli allarmi non sono stati sufficienti e l’epidemia è scoppiata senza trovare sufficiente resistenza. L’ultimo palliativo per limitare il dilagare dei messaggi infetti è quello intentato da Yahoo! e consiste nel filtrare tutte le mail sospettate di essere prodotte dal virus. Le mail vengono temporaneamente bloccate quando portano uno dei seguenti testi ad oggetto: test, hi, hello, Mail Delivery System, Mail Transaction Failed, Server Report, Status Error.
Arriva ora il momento di Microsoft: confermatasi esatta l’ipotesi che la variante B del worm potesse prendere di mira il sito Microsoft.com, da Redmond sono immediatamente stati stanziati 250.000$ per “ringraziare” chiunque renda disponibili informazioni utili a rintracciare il responsabile ultimo del virus. La cifra va a fare il paio con quella offerta da SCO, prima vittima designata dell’attacco.
La reazione fattiva di Microsoft non si ferma alla taglia: è stata infatti data piena collaborazione all’FBI affinchè le indagini possano giungere ad una svolta. Il tutto si identifica all’interno di un piano da ben 5 milioni di dollari con cui l’impero di Bill Gates intende abbattere i giudizi negativi in termini di sicurezza che da tempo vengono giocoforza francobollati al marchio Windows.
Mentre MessageLabs si mostra tendenzialmente arrendevole (« E’ molto difficile per le società antivirus reagire in questi scenari. Resteremo sempre un passo indietro »), il gruppo Sophos non sa essere meno laconico (secondo il consulente Graham Cluley questo virus « sarà con noi per un po’ »). Inizia nel frattempo il countdown allo scatenarsi dei due attacchi programmati da MyDoom: domenica tocca a SCO, martedì a Microsoft.