Con una decisione che segna un importante precedente, soprattutto per le modalità collegiali ed il relativo consenso con cui è maturata e scaturita, l’Unione Europea ha approvato la linea proposta dalla commissione Antitrust diretta da Mario Monti. Per Microsoft ecco dunque la più alta multa mai comminata a livello europeo, pari a 497,2 milioni di euro, per la riconosciuta colpevolezza alle accuse di sfruttamento di posizione dominante.
Entro 90 giorni l’azienda di Bill Gates dovrà fornire alla propria rete di rivendita un pacchetto Windows privo di Windows Media Player. Entro 120 giorni dovrà provvedere a fornire alla concorrenza i dati necessari per una piena interoperabilità con il sistema operativo Windows (che, detenendo una sorta di quasi-monopolio sul mercato, diventa giudice del mercato dei prodotti altrui).
L’annuncio è stato dato alla conferenza stampa indetta da Mario Monti. In tale sede il presidente della commissione ha sottolineato che «la decisione odierna ristabilisce le condizioni per una concorrenza leale sul mercato e indica chiari principi per la condotta futura di una società in posizione così dominante».
Le indagini sulle pratiche monopolistiche di Microsoft iniziarono nel 1998 quanto Sun sollevò il caso accusando l’azienda di Redmond di non aprire i propri sistemi all’interoperabilità con altri prodotti. Il caso si è concretizzatro nel 2000 e nel 2001, quando è stata intrapresa la strada che portava a Windows Media Player. Real Networks ha annunciato nel Dicembre 2003 di voler intraprendere una causa legale per le pratiche di mercato Microsoft non regolari ed ostili al proprio RealPlayer.
L’Antitrust ha in seguito lasciato intendere che le proprie intenzioni sanzionatorie erano serie, si è tentata una conciliazione in extremis, ma dai vari incontri non è scaturito l’atteso accordo. Si arriva così alla sentenza, sorta in seguito all’opinione favorevole di tutti i membri della commissione antitrust ed all’avallo finale annunciato oggi.
Il caso non si può dire ancora chiuso perchè Microsoft ha già preannunciato ricorso. Il segno lasciato dalla sentenza è però forte e non sarà semplice una inversione di tendenza da parte di qualsivoglia autorità. In caso di ricorso, però, ogni sanzione verrà sospesa e solo tra 1 anno si potrà sapere come si sarà ufficialmente conclusa la vicenda.