Tra Giovedì e Venerdì scorso, la sede dell’ONU ha ospitato aziende e rappresentanti dei governi per decidere chi dovrà governare la rete Internet. L’incontro si è svolto in seno al meeting della Task Force ONU responsabile dello sviluppo della società dell’Informazione e vi hanno partecipato tutti i principali rappresentanti mondiali del settore Internet, da rappresentanti del governo del Ghana e del Bangladesh, ai responsabili di aziende quali Sun Microsystems e Cisco. Per l’Italia erano presenti emissari del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie e del Consiglio Nazionale delle ricerche.
Durante il meeting si è svolto anche l’incontro fra il direttore dell’ICANN Paul Twomey, e Kofi Annan, segretario generale dell’ONU. L’ICANN è il principale bersaglio dell’azione diplomatica dell’ONU per quanto riguarda le politiche della rete Internet. Per ridisegnare la mappa di controllo di gestione dei domini sono stati creati gruppi di lavoro e sono programmati decine di incontri per giungere ad una decisione finale.
Alla base dell’azione dell’ONU vi è la richiesta di una maggiore apertura delle pratiche gestite dall’ICANN, un ente che è diretta emanazione del governo USA. Creato dall’amministrazione Clinton nel 1998 per alienare dalla gestione centralizzata del governo le pratiche tecniche di gestione dei domini, l’ICANN deve dimostrare di essere in grado di poter continuare la sua opera di regolamentazione della rete in modo trasparente.
Sebbene sia un ente che ha come principale fine quello di visionare la regolarità amministrativa dei domini, spesso ha dovuto fronteggiare questioni politiche. Così fu quando nel 2001 assunse la gestione del domino .af, detenuto sino ad allora dall’Afghanistan, dopo la conquista di Kabul da parte dei Talebani. Così fu nel 2000 quando creò il dominio .ps per i territori palestinesi che tuttora non hanno una nazione di riferimento. In entrambi i casi le azioni furono eseguite di concerto con l’ONU.
Per ovviare alle necessità più stringenti, l’ICANN ha messo sul tavolo delle trattative diverse soluzioni. A margine dell’incontro di Venerdì, Paul Twomey ha dichiarato che sono in programma molti passi per modernizzare l’ICANN. Il principale atto assunto dall’ente americano sarà quello di aprire diversi uffici internazionali, coinvolgendo le principali nazioni nella gestione dei processi relativi ai domini.
L’ICANN dovrà anche rendere più trasparenti e meno diretti i legami con il Dipartimento del Commercio USA, il polo governativo di cui ICANN è emanazione. Al meeting, molti Stati hanno espresso timore che in base ad azioni unilaterali americane si possa giungere al controllo dello spazio telematico di una nazione.
L’incontro è una delle riunioni programmate tra il meeting di Ginevra, svoltosi nel dicembre 2003, e quello di Tunisi, programmato per il 2005. In questa forbice di due anni la comunità mondiale dovrà offrire a utenti e rappresentanti dell’industria tecnologica le risposte ad una semplice domanda: l’Internet deve essere governato? Se la risposta è sì, da chi?
Le posizioni sono distanti ed un rappresentante del governo Bush citato da CNet ha dichiarato che il governo americano si opporrà strenuamente ad un indebolimento della posizione americana nella gestione dei domini Internet. Allo stesso modo, altri rappresentanti dell’ICANN credono che una gestione più allargata dei compiti relativi alla governance della rete possa solo creare nuovi problemi. «Se non è rotto, non lo riparare», è il motto con cui il presidente dell’ICANN, nonché pioniere dell’Internet, Vinton Cerf ha glossato quest’ultimo meeting.
Nella prospettiva dell’ONU sarà l’International Telecommunication Union (ITU) a farsi carico delle responsabilità dell’ICANN. L’agenzia, con sede a Ginevra, è il braccio dell’ONU nei problemi relativi alle telecomunicazioni e da qualche hanno si è posta come maggiore soggetto di confronto per i temi pubblici relativi alla gestione della rete.
I veri temi e interrogativi posti dallo sviluppo della rete Internet, tuttavia, rimangono fuori da questa dialettica. Dagli oltre duecento e oltre rappresentanti del governo della rete che si incontrano annualmente un po’ qui e un po’ là, ci si aspettano risposte concrete sui veri punti caldi che riguardano la telematica: copyright, spam, sicurezza, privacy. Di questo, naturalmente, non si parla.