Google entra in borsa con un Offerta pubblica da 2,72 miliardi di dollari. La vendita delle azioni avverrà attraverso un’asta elettronica accessibile via Internet, Telefono o Fax. L’azienda non ha precisato né il numero di azioni che verranno vendute né se il proprio titolo figurerà sul Nasdaq o sul mercato tradizionale di Wall Street.
Come anticipato dal Wall Street Journal nei giorni precedenti l’annuncio ufficiale, la gestione del pacchetto azionario del gruppo Google sarà affidata a due grandi firme della finanza internazionale quali Morgan Stanley e Credit Suisse First Boston. I due intermediari avranno sull’operazione un introito pari a circa il 3% del totale, percentuale dimezzata rispetto al 7% normalmente applicato su operazioni di questo tipo (raramente se ne trovano però di tale entità). In tutto l’introito spettante ai due gruppi dovrebbe dunque ammontare a circa 80 milioni di dollari.
Google è stata valutata 25 miliardi di dollari, e nel soppesare tale valutazione non va dimenticato come il gruppo sia stato creato nel 1998 da due ragazzi oggi trentenni.
Il pacchetto azionario sarebbe stato appositamente progettato in modo da lasciare sempre e comunque il controllo del gruppo in mano ai due creatori Larry Page e Sergey Brin, i quali manterranno una quota sostanziale della proprietà ed il sistema decisionale interno all’azienda permetterà loro di blindare le decisioni del gruppo. Ognuno dei due possiede circa 38,6 milioni di azioni. Eric Schmidt, CEO Google, possiede 14.8 milioni di azioni. I due venture capital Kleiner Perkins e Sequoia Capital hanno ognuno 23.9 milioni di azioni. I due fondatori venderanno solo una piccola parte delle proprie quote.
A differenza dei pacchetti precedenti, tutti di Classe B, agli azionisti privati verranno riservate le azioni Classe A, le quali portano in dote un solo voto per ognuna, a differenza dei 10 della classe B. Ogni azione avrà probabilmente un prezzo di circa 27 dollari, tuttavia il prezzo finale sarà stabilito dall’asta pubblica.
Una cosa decisamente curiosa (ma non certo casuale, e perfettamente in linea con la dichiarata anormalità creativa del gruppo), è legata all’esatta quotazione iniziale del pacchetto azionario disponibile alla pubblica offerta. Tale valore è infatti pari a 2.718.281.828 dollari, ovvero 1 miliardo moltiplicato per “e”, dove “e” sta per il numero del “logaritmo naturale“: 2.718281828… Fino in fondo, dunque, Google conferma la propria fedeltà al modello dei logaritmi matematici in ogni singolo aspetto del proprio sviluppo.