PlayFair, la spina nel fianco di Apple, affronta a viso aperto l’azienda di Cupertino: dopo il “guardia & ladri” sviluppato sui server di mezzo mondo, il team che sta dietro al piccolo tool ha deciso di tornare negli Stati Uniti per affrontare la vicenda di petto, con la certezza di avere comunque armi affilate a disposizione nel caso in cui Apple decidesse di mostrare gli artigli in sede legale.
PlayFair è un programma che permette di eliminare la protezione dei file scaricati tramite il servizio iTunes. Formalmente il programma si pone il semplice scopo di garantire un’ampia possibilità di utilizzo di tali file (offrendo una compatibilità multipiattaforma), ma un uso distorto del mezzo è facilmente identificabile con un atto di semplice pirateria.
Apple è già riuscita due volte nell’intento di far chiudere il sito ufficiale del progetto PlayFair. Ora il tutto si ripresenta negli States sotto il nome di Hymn (letteralmente «inno» e acronimo di Hear Your Music aNywhere). La struttura ospitante è messa a disposizione da Computer Tyme: il gruppo palesa grande sicurezza asserendo di aver predisposto il tutto al fine di non andare ad imbattere in eventuali contestazioni Apple. In ogni caso si paventa una grande conoscenza del Digital Millennium Copyright Act e la sfida ad Apple è lanciata ponendo un muro di dichiarazioni bellicose a protezione del progetto.
La nuova release, onde evitare ogni possibile fraintendimento, allontana da se ogni sospetto di pirateria andando addirittura a lasciare intatto tra i metadata del file l’ID Apple dell’utente che ha acquisito il brano tramite iTunes. Sul sito ufficiale i responsabili del progetto Hymn declamano «PlayFair free software project è nuovamente online con una nuova release e un nuovo nome»: con la versione 0.6.0 il codice di PlayFair è complemente rivoluzionato, dimostrando così l’abilità dei responsabili nel dribblare agilmente gli ostacoli che la legge e gli ostruzionismi di mercato pongono sul cammino del progetto.