I punti di domanda lasciati in sospeso nel momento in cui abbiamo pubblicato ieri il “rumor” delle caselle GMail portate a 1 Terabyte non erano casuali e a sole 24 ore di distanza le mancate conferme son diventate forzose smentite: GMail rimarrà alla dimensione di 1 Gigabyte. Un falso allarme dunque. Abituando agli annunci shock, Google si è costruita un’aura che sublima l’inattendibilità in sorpresa, con l’effetto del far diventare, a volte, le sorprese inattendibili.
La voce era circolata in seguito alla segnalazione di alcuni utenti stupiti nel vedere la propria casella GMail improvvisamente lievitata a 1.000.000 MByte. Il tam tam dei blog ha poi trovato eco sulla Rete ed a poche ore di distanza Google è costretta ad intervenire con i propri rappresentanti annunciando come il tutto sia semplicemente frutto di un bug. Un bug, a dire il vero, un po’ strano poiché agisce su un valore, quello dello spazio disponibile, che dovrebbe essere ben facile fissare a 1000 MByte.
Il portavoce Nathan Tyler ha comunque confermato la natura del problema sottolineando come il gruppo stia lavorando a risolvere il tutto. Tyler non ha offerto ulteriori dettagli sull’accaduto, ma a poche ore dal suo intervento la situazione registra un sollecito ritorno alla normalità, con le caselle di posta precedentemente lievitate riportate alla canonica dimensione di 1 GByte.
Quando l’annuncio di GMail sconvolse il settore, era il 1° Aprile ed in molti pensarono ad un semplice scherzo. A distanza di poche settimane quello scherzo si è trasformato in una rincorsa alla quale tutti stanno tentando se non altro di partecipare. Il clima creato attorno al motore di ricerca dall’imminente offerta pubblica di acquisto ha contribuito a creare tensione attorno ad ogni sfumatura, ma stavolta il limite toccato era davvero fuori portata. Il Terabyte per ora è lontano dai normali requisiti di opportunità e, sovradimensionato, dai desideri stessi dell’utenza.