Dall’alto del ruolo di colui che rappresenta il padre del Web, Tim Berners-Lee ha offerto il proprio punto di vista sui nuovi nomi a nomi a dominio. L’intervento è avvenuto in occasione dell’inaugurazione della 13° World Wide Web Conference di New York.
Secondo Tim Berners-Lee il varo di nuovi domini non è la via migliore per far crescere il Web. Berners-Lee fa riferimento alla proposta di creazione di nuovi domini al vaglio dell’ICANN. Tra questi .asia, .cat, .jobs, .mail, .mobi, .post, .tel, .travel e .xxx. Se approvati tali estensioni entreranno a far parte del Web a partire dal 2005.
Tra gli argomenti del direttore del W3C c’è l’esempio dei noti .biz e .info: la prevista espansione dei due domini è mai stata raggiunta e sono aumentati i problemi per le aziende interessate a tutelare il proprio marchio dall’assalto di speculazioni.
Ma c’è dell’altro. Il .xxx, ad esempio, dovrà presumibilmente scontrarsi con l’ambiguità della definizione stessa per il quale è stato proposto («contenuti per adulti»). Simili dubbi piovono sul .mobi, in quanto tale dominio andrebbe a “ghettizzare” formalmente la navigazione tramite portatili, per la quale è invece in qualche modo auspicabile e presumibile una convergenza con la normale navigazione desktop.
I dubbi di Tim Berners-Lee, insomma, sembrano ripiegare sulla denuncia di una mancante visione di lungo periodo: una programmazione viziata da un’ottica troppo limitata potrebbe divenire una palla al piede per il futuro sviluppo della Rete. Per questo motivo, onde evitare problemi, la soluzione potrebbe essere il congelamento temporaneo del tutto in attesa di misurare con più esattezza le caratteristiche, i presupposti e gli orizzonti dell’attuale prepotente evoluzione semantica e tecnologica del Web.