Google compie un ulteriore passo avanti nella differenziazione della propria offerta. La novità è questa volta insita nel mettere a disposizione le tecnologie di ricerca del motore all’approfondimento delle query all’interno di campi specifici di competenza. Nella fattispecie il tutto è stato concepito per la letteratura scientifica ed in grado di comprendere, dunque, soprattutto tesi, testi accademici, rapporti tecnici.
Il nuovo Google Scholar, così è stato denominato il servizio, ricerca infatti le parole all’interno di macro-categorie (tecnologia, astronomia, eccetera) e restituisce i risultati in base a specifici algoritmi diversificati rispetto alle normali ricerche del motore.
«Vogliamo che tutti possano stare sulle spalle dei giganti»: Anurag Acharya, l’ingegnere a capo del progetto Google Scholar, cita Newton per spiegare con grande concentrazione di significato quale obiettivo si ponga il motore di inclinazione accademica. La citazione è emblematica anche per le origini stesse di Google: nato in ambito universitario, ora è proprio a quell’ambito che si fa riferimento per indicare i “giganti” sui quali il motore aiuta a «salire in spalla» per «vedere lontano» (come Newton indicava in ossequio agli studiosi che lo avevano preceduto).
Va notato come al momento la nuova sezione non comprenderà alcuno spazio pubblicitario: tale accorgimento è importante perchè, in una dimensione commerciale ove la gran parte degli introiti deriva da spazi promozionali, tale mancanza significa offrire un servizio che, almeno in modo diretto, non si alimenta da sé.
Le FAQ del servizio fanno particolare riferimento all’inclusione di nuovo materiale nella nuova sezione dell’archivio Google: si suggerisce di contattare i tecnici di Mountain View nel caso il proprio materiale fosse disponibile ma non indicizzato. Le FAQ indicano anche come la ricerca possa essere effettuata per trovare particolari parole, ma anche cercando tutto il materiale di un preciso autore (usando semplicemente la query “author:” seguita dal nome ricercato).