Le ultime novità annunciate da Yahoo! hanno riportato l’attenzione su un fenomeno in auge ormai da tempo ma sempre più identificato come il nuovo El Dorado della new economy: il social networking. La definizione che se ne potrebbe dare può essere tanto esaustiva quanto ambigua e la sua stessa natura probabilmente rifiuta il fatto di trovare una vera e propria definizione. Affidandoci a Wikipedia possiamo trarre un concetto base del tipo «un social network è la mappa delle relazioni tra individui»: rifiutando a priori ogni ulteriore elaborazione della definizione, i dati sono già di per sé sufficienti per veder emergere ancora una volta la natura aggregativa del web, la sua funzione sociale, il suo rappresentare un mezzo nel quale la comunicazione si materializza in rapporto, unione, legame, trama sociale.
I primi nomi a tentare l’avventura del portare online non tanto le persone quanto i rapporti stessi tra di esse sono i vari Friendster, LinkedIn e molti altri. Poi ecco arrivare i motori di ricerca: Google si è gettata nel social netwoking sfruttando Orkut, piattaforma creata nel curioso 20% di tempo che la società del motore lascia ai propri dipendenti per lo sviluppo di progetti individuali; ora è Yahoo! a fare sul serio, ma l’approccio non è più così diretto ed il social networking già evidenzia un importante passo evolutivo che ne rende ulteriormente più nebulosi (ed elaborati) i contorni.
Yahoo! 360° è stato fotografato da più parti infatti come una combinazione di social network e blog, un’unione quasi naturale che nel mondo Google non vede però ancora una reale integrazione. La piattaforma Yahoo! permetterà infatti di tessere una trama di rapporti partendo dal proprio blog. Mentre il gruppo si appresta ad inaugurare il tutto, ecco inoltre un nuovo annuncio: Yahoo! si aggiudica Ludicorp, gruppo a capo del progetto Flickr: anche se i due gruppi rimarranno al momento “separati in casa”, è già possibile considerare anche il tassello della condivisione delle immagini aggiunto al mosaico messo in piedi dal secondo motore di ricerca più importante al mondo. Yahoo! 360 ambisce dunque a diventare la piattaforma grazie alla quale gli utenti potranno portare in Rete la propria vita e soprattutto i propri rapporti sociali. Tali informazioni organizzate diventano così un importante patrimonio che, inutile sottolinearlo, i motori hanno adocchiato come potenziale miniera d’oro per le proprie promozioni. Anche in quest’ottica l’offerta Yahoo! va incontro alla nuova formula sperimentata: l’introduzione di promozioni RSS rientra nell’offerta e la possibilità di racimolare qualche euro rappresenta lo zuccherino con cui Yahoo! (e non solo) intende attirare a sé l’utenza.
Yahoo! 360° sarà inizialmente riservato a pochi utenti Yahoo! dai quali, tramite il sistema ad inviti già inaugurato precedentemente dal Gmail di Google, si estenderà la rete sociale sulla quale si baserà il servizio. A ragion veduta è possibile vedere i nuovi servizi come un’evoluzione di quella miriade di piccoli siti personali che in molti hanno posseduto sulle piattaforme gratuite messe a disposizione da Xoom, Geocities e altri. La differenza sostanziale consiste nell’aumentata semplicità d’uso (non è richiesta una particolare conoscenza di alcun codice o linguaggio), nella trama che unisce i vari nodi (importante valore aggiunto rispetto ai molti siti isolati sorti in quell’era storicamente definita come “delle dotcom”) e soprattutto nel fatto che il tutto è diventato una possibile fonte di guadagno. Nelle ultime ore Robert MacMillan ha notato sul Washington Post come il social networking viva ancora di paradossi («ho dimenticato nome e password […] ma ho visto che il “me” online si fa una bella vita piena di amici»): comunque «il numero degli utenti dei servizi di social networking è in rapido aumento, e se ancora non c’è profitto, ci sarà presto».
La sensazione è che la nuova era del social networking costituisca un passaggio fondamentale nell’evoluzione della rete, un momento di maturazione nel quale le tentazioni dell’1-a-molti tipico delle tradizionali comunicazioni di massa lasciano definitivamente il centro del palcoscenico per affidarlo a quel molti-a-molti che veniva teorizzato come una auspicabile chimera dai primi “guru” dell’ipertesto globale. In questo passaggio si concretizzano molti degli spunti che venivano ipotizzati in tempi non sospetti (l’insorgenza di una «intelligenza di rete», la creazione di un nuovo modello sociale, l’esistenza di un «homo virtualis», la possibilità dei micro-pagamenti) e soprattutto la convergenza mediale sembra aumentare il ritmo con cui la realtà viene assorbita nel digitale. E tale velocità è facilmente commisurabile con l’aumento del giro d’affari che circonda il settore, unità di misura pressoché esatta dell’importanza di un fenomeno e del suo imporsi tra l’utenza (ovvero sul mercato). Inutile sottolineare come la ricerca dell’El Dorado Social Networking sia appena cominciata, ma già veda i nomi Google e Yahoo! lanciati verso la conquista della terra dell’oro.