Inevitabilmente la meccanica è sempre la stessa: Google annuncia un prodotto, in 5 minuti si è capito a cosa serve, nei minuti successivi si ipotizza dove potrebbe arrivare, infine inizia una processione di ipotesi e supposizioni a metà tra fantascienza e realtà per capire dove Google voglia in effetti andare, quale sia l’obiettivo estremo. Il tutto ha trovato, per l’occasione, scintilla nel rocambolesco annuncio relativo alla possibilità di personalizzare la homepage di Google: ancor prima che la novità venisse sfornata da Larry Page e Sergey Brin, in rete già se ne analizzavano le sfumature. E quando il servizio è stato reso disponibile, erano già in molti ad aver descritto, vivisezionato e giudicato il tutto. A distanza di alcune ore ecco lo stato dei fatti alla luce dei commenti emersi sulla rete (e sulla blogosfera, uno dei canali più attivi fin dai primi minuti).
L’annuncio
Quando la homepage personalizzabile di Google è diventata realtà (immediatamente identificato come MyGoogle, il servizio è stato poi battezzato ufficialmente sotto il nome di progetto “Fusion“) già il blog Pandemia.info aveva link ovunque sul web: Luca Conti ha infatti scovato con un anticipo di alcune ore il nuovo servizio, ne ha postate le immagini sul proprio blog ed il passaparola ha raggiunto in pochi minuti un’estensione sensazionale. E Google ha raggiunto comunque (tanto da solleticare l’ipotesi di una geniale premeditazione) l’obiettivo: far parlare di sé, occupare il canale comunicativo, accentrare le attenzioni della stampa e dell’utenza sul gruppo.
Il servizio
Una apposita copia della tradizionale homepage di Google avente caratteristiche tali da permettere una personalizzazione dei contenuti mostrati è a disposizione online. Sono in molti oramai ad avere Google come pagina principale impostata sul browser, e da oggi Google.com/ig potrebbe diventare la nuova pagina a disposizione per gli utenti desiderosi di un servizio più avanzato. La pagina permette infatti di posizionare dinamicamente particolari contenuti basati su feed, offrendo all’utente la possibilità di avere in una paginata sola tutti gli aggiornamenti relativi ad informazioni di immediata necessità. Ogni singola categoria è ulteriormente personalizzabile con la scelta della propria locazione geografica (utile al momento solo per gli Stati Uniti) o del numero delle unità di contenuto che si intendono visualizzare. Gli spazi della pagina sono organizzabili tramite semplice drag&drop, ma al momento non è ancora possibile mettere qualunque contenuto si desideri sulla pagina stessa (tale caratteristica costituirà presumibilmente il salto di qualità fondamentale del servizio). Ad oggi, infatti, l’utente può semplicemente scegliere tra le seguenti opzioni:
- Gmail – Preview di un massimo di 9 messaggi contenuti nella propria casella di posta;
- Stock Market – Dati aggiornati ogni 15 minuti provenienti da Nasdaq, Dow Jones, NYSE, S&P 500 o titoli personalizzati. Inserendo ad esempio la sigla “GOOG” è possibile avere la quotazione del titolo Google, ed il tutto può quindi essere adoperato per un monitoraggio comodo e continuo del proprio portafoglio azionario;
- New York Times – Ultime notizie;
- BBC News – Ultime notizie;
- Google News – Ultime notizie provenienti dal noto aggregatore Google (non è ancora possibile scegliere tra le diverse categorie impostate nel servizio originale);
- Meteo – Situazione meteorologica aggiornata: è sufficiente inserire lo zip code relativo all’area di interesse (servizio disponibile al momento nei soli Stati Uniti);
- Wired News – Ultime notizie;
- Slashdot – Ultime notizie;
- Movies – Accesso ai contenuti di Google Video personalizzati tramite l’immissione dello zip code relativo alla propria dislocazione fisica sul territorio;
- Driving Direction – Accesso al servizio Google Maps a seguito dell’immissione di un luogo di partenza e di uno di arrivo; ennesimo servizio attivato al momento nei soli Stati Uniti;
- Quote of the day – Raccolta di aforismi raccolti da quotationspage.com con link sull’autore della frase; le frasi sono aggiornate a cadenza quotidiana;
- Word of the day – Una parola viene scelta ogni giorno dall’archivio Dictionary.com e proposta come stimolo alla curiosità dell’utente: al click è possibile accedere a svariate informazioni di carattere linguistico relativamente alla parola cliccata;
I commenti
Bello, ma copiato. Yahoo offre già da tempo un servizio del tutto simile a quello oggi proposto da Google: MyYahoo!, così si chiama l’omologo Yahoo! della pagina personalizzabile di Google, è anzi più avanzato del concorrente ed offre al momento più contenuti e più personalizzazione. Altri motori quali MSN o AskJeeves hanno già introdotto prodotti simili, dunque Google arriva all’appuntamento in deciso ritardo. C’è da scommettere, però, che Google non abbia ancora assolutamente scoperto tutte le carte che ha in mano. In tal caso, altrimenti, ad oggi la partita sarebbe pesantemente persa.
Limitato. L’utente non ha particolari scelte. Qualche sito di news, qualche spazio riservato ad altri servizi Google, alcune offerte limitate al territorio statunitense. La personalizzazione, per essere tale, deve offrire ampi margini di libertà tali per cui le scelte siano opzioni selezionabili all’interno di un cospicuo paniere di offerta. Ad oggi Google non permette alcuna vera personalizzazione dei contenuti e le scelte sono limitate alla forma con cui le informazioni sono presentate: questione di pochi mesi e la promessa è quella di una apertura totale del servizio a qualsivoglia fonte basata su feed.
Anche Google, alla fin fine, diventa un portale. A modo suo, però, e questo è un punto a favore del motore di Mountain View: la pagina classica rimane infatti sempre a disposizione, mentre l’opzione della pagina personalizzabile è una libera scelta adoperata dall’utente. Le tentazioni rappresentate dal portale in stile Yahoo! sublimano infine nell’apposizione di campi pubblicitari sulla pagina: l’opzione è negata per il primo periodo di vita del servizio, ma non è assolutamente accantonata per il futuro, anzi (parola di Marissa Mayer, responsabile Google per i prodotti consumer). Intanto Eric Schmidt, amministratore delegato Google, nega ogni accusa in tal senso: «non è un portale: è un tool di personalizzazione». L’impatto economico potrebbe essere importante: se è vero che circa il 23% degli utenti Yahoo!
visita anche MyYahoo, per logica trasposizione sono ipotizzabili possibilità simili anche per Google (con tutte le conseguenze relative a spazi promozionali, click e introiti).
“Fusion”: il nome potrebbe essere paradossalmente radicato nel principio “FUSE” («Find, Use, Share, and Expand») al quale dichiaratamente si ispira Jeff Weiner, punta di diamante del team dirigenziale Yahoo. L’ipotesi, però, va scartata perché proviene proprio dalla concorrenza, ovvero da uno stizzito Jeremy Zawodny dell’entourage Yahoo!: semplici scaramucce.
Fusion è in beta release ed i difetti sono più evidenti dei pregi: l’opera è palesemente incompleta, ma probabilmente trattasi solo di un cantiere (di un grandissimo cantiere) appena aperto. L’orizzonte che si intravede è quello di una pagina sulla quale si potrà organizzare qualsiasi informazione si desideri, sia a livello di forma che a livello di contenuto. In tal caso la vera fusione, dunque, sarà quella tra web e desktop, con il motore di ricerca che si fa scrivania virtuale (a quando un calendario con funzioni di agenda?). Nel 1945 questa idea si concretava sotto il nome di Memex: oggi, 60 anni dopo, è probabilmente incarnata in Fusion, il Google personalizzato.