La lotta alla pirateria sta tentando di raggiungere due nuovi livelli di intervento: se dapprima la protezione è stata cercata all’interno dei software, da tempo è in atto il tentativo di proteggere i supporti fisici ed oggi è già attivo il progetto di applicare controlli e protezioni anche a livello hardware. Mentre nel primo caso sono soprattutto Microsoft ed Apple gli attori principali della battaglia, gli ultimi due livelli stanno per trovare nuovi stimoli nelle novità introdotte da Sony e Intel.
Sony, da parte sua, sta da tempo cercando di fermare la copia di film e brani musicali agendo a livello di supporto. Dopo i fallimenti registrati nei precedenti tentativi, Sony approda ora alla cosiddetta «masterizzazione sterile» grazie alla quale risulta difficile procedere alla masterizzazione di quella che è, a sua volta, già la copia di un supporto originale: tale principio permetterebbe così agli utenti di possedere una copia personale dei propri contenuti, ma verrebbe limitata una masterizzazione a catena che rappresenta gran parte del mercato pirata attuale. Già alcuni CD prodotti da Sony BMG avrebbero in dote il nuovo sistema, ma al momento non se ne conoscono i riferimenti.
Gli interventi a livello hardware sono firmati Intel e sono emersi ufficiosamente da un intervento del responsabile Graham Tucker durante un convegno in Australia: Tucker avrebbe ammesso infatti, pur senza fornire ulteriori dettagli, come il nuovo Pentium D avrebbe particolari funzionalità tali da permettere un controllo hardware del Digital Right Management.
Inevitabile notare come entrambi gli interventi sembrano fare riferimento esclusivo all’ambiente Microsoft: mentre Intel ha esplicitamente ammesso la collaborazione con Microsoft nel progetto, Sony ha comunicato che la propria protezione dei supporti lavora tramite Windows Media Audio.