Google ha intrapreso l’avventura bibliotecaria rappresentata da Google Print anche in Europa: il motore americano sbarca in Normandia, attraversa la rivoltosa Francia e arriva fino all’Italia. Quando il servizio aprì i battenti in America suscitò reazioni molto contrastanti: in molti videro nel progetto un grande rilancio della cultura contenuta sulla carta stampata, una sorta di “onore al merito” che la tecnologia elettronica rendeva ad un’epoca violentemente accantonata; ferventi furono (e sono tuttora) le proteste contro quella che può sembrare come una violazione del copyright del materiale scannerizzato: nonostante Google Print permetta solo di ricercare (e non sfogliare) nei libri, il solo possesso di cotanto materiale ha spaventato chi non voleva accettare il ponte tracciato tra la carta e l’elettronica in nome di un aumento degli spazi promozionali a disposizione.
Ma il coro di proteste più animato giunse dall’Europa ed a intonarlo furono i francesi nella persona di Jean-Noel Jeanneney, Presidente della Biblioteca Nazionale di Francia: Google Print costituiva un esempio della tracotanza culturale degli Stati Uniti, l’americanismo andava respinto, la lingua inglese poteva invadere ed intaccare menti e culture autoctone. Chirac si aggiunse al coro e presto partì il progetto di una biblioteca europea che difendesse le culture, le lingue, le identità ed i valori del vecchio continente. 150 milioni di euro l’investimento previsto per un progetto che avrebbe dovuto portare online circa 4.5 miliardi di pagine.
A distanza di pochi mesi Google accontenta gli europei mantenendo fede a quanto promesso: dopo il rodaggio statunitense il servizio doveva arrivare in Europa e garantire a tutti gli stessi servigi, e così è stato. Google Print è ora disponibile in Francia, Germania, Italia, Olanda e Spagna: chiunque intenda promuovere il proprio materiale può farlo e la richiesta esplicita è quella relativa al materiale non in lingua inglese (già sufficientemente rappresentato grazie all’impegno delle biblioteche di Harvard e Stanford, della University of Michigan, della University of Oxford e della New York Public Library: 15 milioni di volumi in tutto).