Il rapporto tra le major e Apple si sta lentamente incrinando. Da tempo ci si attendeva una sorta di “resa dei conti” ed ora il braccio di ferro sembra farsi teso indicando un avvicinamento del momento in cui un faccia a faccia determinerà il prossimo futuro della musica digitale. La seconda puntata è quella sviluppatasi nel weekend, quando il CEO Warner Music Group Edgar Bronfman ha attacco il sistema dei prezzi di iTunes.
Bronfman nella fattispecie critica il prezzo fisso chiedendo un’equa disparità di trattamento per le singole canzoni in base a successo, autore, ed altri parametri. Al momento la cosa non è assolutamente prevista da iTunes che, anzi, prevede un prezzo fisso di 0.99€ per ogni singolo e di 9.99€ per ogni album acquistato. Bronfman specifica inoltre il fatto che la richiesta della Warner non è quella di un aumento generalizzato del prezzo, quanto piuttosto una semplice differenziazione (alcuni brani verrebbero dunque a costare più di 99 centesimi, altri verrebbero a costare meno).Warner chiede flessibilità.
La prima puntata aveva visto come protagonista Steve Jobs, numero uno di Apple, il quale aveva accusato di ingordigia le major. Secondo Jobs il sistema è messo a rischio dall’eccessivo desiderio delle case di produzione di lucrare sui propri prodotti, e così facendo il guru di Cupertino aveva già messo le mani avanti di fronte a quella che è una richiesta oggi giunta ufficialmente, ma nell’aria ormai da tempo.
La critica di Bronfman si articola inoltre in un’ulteriore invettiva volta a colpire il rapporto di chiusura determinato da Apple tra iTunes ed iPod: i prodotti musicali venduti fanno lievitare la vendita dell’iPod, e per le major la richiesta è dunque quella di entrare in condivisione con Apple del lucro tratto sul lettore digitale, oppure l’apertura ad altre case della fruizione dei file acquistati da iTunes. Nel primo caso l’entrata sarebbe garantita dai lettori venduti, nel secondo caso consisterebbe in un aumento delle entrate derivanti da file più performanti e compatibili.
La trattativa è insomma in pieno svolgimento e la sensazione è che la piazza pubblica sarà uno dei principali teatri dello scontro, con il favore del pubblico a fare in qualche modo da giudice.