Anche Yahoo! investe sulla digitalizzazione dei libri: in ritardo rispetto a Google Print, il servizio Yahoo! potrebbe edificare su tale pecca il proprio successo in quanto il servizio Google ancora trova difficoltà ad imporsi su quanti vedono nella scannerizzazione dei libri una semplice tracotanza ed una lampante violazione dei diritti degli autori.
Yahoo! innanzitutto non è da solo nella propria avventura: il motore di ricerca ha infatti semplicemente acconsentito ad entrare nel consorzio OCA (Open Content Alliance) ove troverà la compagnia della Internet Archive, delle università di Toronto e della California, di Hewlett-Packard e di Adobe System. La European Archive e la Biblioteca Nazionale Britannica sono altresì parte del gruppo ma ancora starebbero vagliando l’entità del proprio contributo al protetto.
L’idea è quella di portare online una vasta collezione di contenuti provenienti sia da volumi cartacei che da biblioteche multimediali. Inizialmente saranno circa 18.000 le opere portate in formato digitale ed i contenuti provengono quasi totalmente dal bacino della letteratura americana. Aspetto importantissimo è il fatto che i soli volumi portati online saranno quelli privi di proprietà intellettuale, fatta eccezione per i testi per i quali sarà possibile avere esplicita autorizzazione del titolare del copyright (punto sul quale Google ha riscontrato le maggiori difficoltà).
Per evidenziare il diverso calore con cui il servizio è stato accolto dagli autori è sufficiente rilevare l’accorato e beneaugurante saluto di benvenuto offerto da Patricia Schroeder, presidente della Association of American Publishers (la stessa associazione aveva solo pochi giorni prima appoggiato la battaglia ostruzionistica della Authors Guild contro Google Print).
I primi volumi saranno disponibili entro la fine dell’anno ma l’archivio avrà una dimensione più congrua già entro la fine del 2006. Tutti i contenuti saranno distribuiti in formato PDF.