Grazie alle potenzialità del linguaggio Ajax, Google ha improvvisamente distribuito Google Page Creator, ovvero un completo editor per siti web che permette di creare online pagine con estrema semplicità e senza dover conoscere preventivamente il linguaggio di programmazione. Lo strumento permetterà a chiunque di costruire la propria pagina web semplicemente editando i testi ed usufruendo delle possibilità offerte dai pulsanti di comando laterali. Ecco una pagina creata in pochi secondi per testare il tutto: esperimento.
Google Page Creator mette a disposizione decine di combinazioni predefinite ed ampie possibilità di scelta per avere siti “gradevoli” senza dover compiere particolari scelte ulteriori: in pochi minuti è così attivo il proprio sito con tanto di dominio di terzo livello (esempio.googlepages.com) e 100Mb di spazio a disposizione. Trattasi di un curioso balzo all’indietro che riporta ai tempi di Xoom e simili, quando la moda della pagina personale costituiva per il Web 1.0 l’omologo dei blog attuali.
4 i Layout disponibili, 41 le combinazioni di colore già predisposte all’uso. L’uso è ampiamente intuitivo ed è possibile operare facilmente l’upload di immagini definendone in seguito dimensioni e posizione. Ampie le possibilità di scelta, inoltre, relativamente alla formattazione del testo. Il servizio sembra palesare al momento qualche piccolo problema dovuto probabilmente all’alto traffico concentratosi sui server Google, ma la funzione di autosave è un espediente sufficiente per non perdere quanto operato sulla propria pagina durante le prove interrotte a metà.
E’ facile presumere un discreto successo già nel breve periodo per il progetto Google, così come è interessante notare il fatto che Google Page Creator giunge pochi giorni dopo l’annuncio di Office Live che, nelle intenzioni di Microsoft, dovrebbe proporre uno strumento similare ma (nelle versioni più evolute) a pagamento. Il progetto sembra dunque non osteggiare tanto l’offerta aziendale, quanto quella gratuita della versione “Basics”: la manovra d’ostruzione nei confronti di Redmond, nata nel 20% di tempo libero lasciato ai dipendenti del gruppo, sembra insomma essere palese.