La sentenza del giudice Eugenio Gramola è destinata a far parlare di sè per vari motivi. Il primo, il più importante: un blogger è stato condannato per reato di diffamazione. Trattasi della prima condanna del genere in Italia ed a subirne le conseguenze sarà Roberto Mancini, alias “Generale Zhukov”. La condanna giunge a seguito di un commento del blog incriminato, commento attribuito peraltro allo stesso Mancini a seguito di una serie di coincidenze che in effetti poco spazio lasciano ad altre interpretazioni.
Le carte della sentenza sono state pubblicate per intero dal blog Reporters. Il dispositivo della sentenza stessa è il secondo motivo che non mancherà di scatenare un’ampia discussione. In particolare, come sottolinea Carlo Felice della Pasqua, «a Mancini non sono state riconosciute le attenuanti generiche nonostante fosse incensurato (fatto non molto frequente, mi pare) e che gli è stata applicata la pena pecuniaria, e non quella detentiva, “tenuto conto del carattere satirico della pubblicazione e del fondo di verità in linea generale ravvisabile in quanto esposto” nel blog».
Terzo spunto di riflessione suggerito dal caso del Generale Zhukov: la sentenza si basa su un principio del tutto particolare secondo cui «colui che gestisce un blog altro non è che il direttore responsabile dello stesso, pur se non viene formalmente utilizzata tale forma semantica per indicare la figura del gestore e proprietario di un sito internet».